Casoria, col clacson da un segnale per far partire la rapina

In una tranquilla serata a Casoria, un doppio colpo di clacson ha segnato l’inizio di una rapina audace in una gioielleria situata in via Alcide De Gasperi.

Il segnale, apparentemente innocuo, era in realtà un codice concordato tra complici per dare il via a un’azione criminale ben pianificata.

Clacson rapina
Rapina, il segnale è il clacson (Napoli.CityRumors.it)

Il pomeriggio precedente alla rapina, due donne si sono presentate alla gioielleria fingendosi clienti interessati all’acquisto di gioielli “importanti” per il battesimo di un nipote. La loro richiesta non lasciava trasparire le vere intenzioni: attendere il momento giusto per agire.

Quando dal fuori è risuonato il doppio colpo di clacson, uno dei segnali più comuni ma qui carico di significati nascosti, le due donne hanno messo in atto la parte loro assegnata nel piano.

Segnale per rapina: il colpo di clacson che ha scatenato il caos

Una delle due donne ha chiesto al dipendente della gioielleria di sbloccare la porta, fingendo la necessità di controllare la propria auto; l’altra è rimasta seduta vicino alla cassa, impassibile. Questa mossa ha permesso ai veri protagonisti della rapina, due uomini armati rispettivamente di pistola e mitraglietta UZI, di fare irruzione nel negozio senza incontrare resistenza.

Rapina arriva il segnale
Segnale per la rapina (Napoli.CityRumors.it)

I malviventi hanno subito aggredito il dipendente e riempito un sacco con i preziosi più facilmente accessibili, non esitando a spaccare le vetrine per raggiungere gli oggetti più preziosi. Hanno poi minacciato il gioielliere affinché aprisse la cassaforte. Durante tutto questo tempo, una delle complici è rimasta seduta come se nulla stesse accadendo attorno a lei.

Dopo aver raccolto un bottino stimato intorno ai 250mila euro, i rapinatori hanno tentato la fuga attraverso la porta ancora tenuta aperta dalla giovane complice. Tuttavia, non sono riusciti ad allontanarsi indisturbati: una pronta reazione da parte della vittima ha permesso di fotografare la targa dell’auto utilizzata per la fuga bloccando così ogni via d’uscita.

L’immediato intervento dei carabinieri della stazione locale ha portato alla ricostruzione degli ultimi momenti del crimine grazie anche alle testimonianze raccolte all’esterno e alle immagini registrate dalle telecamere. Le indagini hanno confermato senza ombra di dubbio il coinvolgimento delle due donne nell’organizzazione del crimine.

Sabrina Raia e l’altra complice sono state arrestate con l’accusa di concorso in rapina aggravata e ora attendono il giudizio in carcere mentre proseguono le ricerche dei due uomini armati e del conducente dell’auto complice nella fuga.

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