Napoli ha un primato che inorgoglisce tutto i cittadini partenopei ma c’é un dettaglio che purtroppo rovina tutto. Ecco di cosa parliamo.
La città di Napoli, fondata dai cumani nell’VIII secolo a.C, è stata la più importante della Magna Grecia da tutti i punti di vista. Fu poi capitale del Regno di Napoli e quindi del Regno delle due Sicilie sotto i Borboni fino all’unità d’Italia; capitale della musica, con la scuola napoletana, è stata un punto di riferimento sia per quella classica che per l’opera. Conosciuta in tutto il mondo per la sua storia culturale che va dall’arte figurativa alla musica alle tradizioni culinarie, meta di di appassionati letterati che hanno vissuto e raccontato la città nelle loro opere, è una contraddizione vivente ed è proprio questo che affascina i turisti.
Tra le città del sud è quella più visitata da turisti nazionali ed internazionali che si soffermano ad ammirare le coste e la bellezza della città e tutte le sue peculiarità. Nei primi mesi del 2023 si sono già quasi raggiunti di nuovo i numeri di ricezione di prima del periodo precedente la pandemia. Il turismo sta andando a gonfie vele nella città.
Una statistica ci dice che dei 5 milioni di visitatori presenti al sud nel 2022 il 65% ha visitato Napoli. Il primato di meta turistica più visitata è sicuramente il suo! È stata presentata, a questo proposito, una statistica dai presidente regionale e nazionale della Confcommercio per metter in luce i successi ma anche le criticità.
Le proiezioni inducono a pensare che la carenza di arrivi, dovuta alla pandemia, è stata ampiamente colmata solo con i primi mesi del 2023. Ma ci sono alcuni problemi che mettono a rischio il settore del turismo che è, oramai, un’attività, dal punto di vista economico, molto importante per Napoli.
L’annoso problema delle città è la mobilità; la carenza di servizi funzionanti che danneggiano l’immagine di Napoli rendendo difficili gli spostamenti per i turisti ma anche per i cittadini. I fondi del Pnrr e lo sforzo dell’amministrazione comunale e delle aziende di trasporto, hanno in parte colmato queste carenze ma la strada da percorrere è ancora lunga per dotare la città di tutte le infrastrutture necessarie per il turismo e non solo.
Altro problema, messo in evidenza dalla Confcommercio, è la spersonalizzazione della città: sono aumentati gli affitti brevi e la nascita di fast food che recano enorme danno alle botteghe storiche e alle piccole imprese alberghiere che meglio rappresentano la natura di Napoli, purtroppo questo è un problema che si sta verificando in tante città d’arte italiane.
Il sindaco di Napoli ha stabilito un limite all’apertura di nuovi locali per la vendita di cibo e sta portando avanti una discussione sugli affitti brevi che hanno determinato lo spopolamento di interi quartieri. Comunque Napoli rimane sicuramente una città a vocazione turistica che potrebbe ancora incrementare il settore con l’aiuto dei fondi del Pnrr.
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