Migliaia di posti di lavoro a rischio nei prossimi mesi. Se svolgi una certa professione presto potresti trovarti disoccupato.
Il progresso ha sempre un prezzo da pagare e questo prezzo, spesso, consiste nella perdita di migliaia di posti di lavoro. A rischio, in particolare, alcune professioni. Ogni epoca prevede dei cambiamenti, dei salti che noi siamo soliti definire “progresso”. Il progresso, solitamente, riguarda il settore tecnologico.
Necessariamente per ogni passo avanti fatto dalla tecnologia, qualcuno o qualcosa viene lasciato indietro. I nostri nonni hanno assistito a cambiamenti epocali. Non pensavamo che la stessa sorte sarebbe toccata anche a noi e invece eccoci qua, a fare i conti con un mondo che sta evolvendo- tecnologicamente almeno- sotto i nostri occhi. E siamo proprio noi quelli che rischiano di rimanere indietro se sapremo adeguarci con prontezza a questi rapidi cambiamenti.
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale segna indiscutibilmente il passaggio da un’epoca ad un’altra. Si potrebbe definire una nuova rivoluzione industriale in quanto, anche questa volta, l’essere umano verrà rimpiazzato da macchine più veloci e più precise. Il rischio, tuttavia, è quello che migliaia di persone che perderanno il loro posto non ne troveranno un altro. Che fare? Per il momento nessun algoritmo ha ancora trovato una risposta.
Fino alla fine degli anni ’80 c’erano molte botteghe di quartiere: ortolani, macellai, salumieri, drogherie. Piano piano i supermercati e i centri commerciali hanno preso il loro posto. I calzolai sono spariti: acquistare scarpe nuove in un negozio cinese costa la metà che farle riparare. Nei prossimi anni molti altri mestieri spariranno o chi li svolge verrà sostituito da robot.
L’Intelligenza Artificiale non è nè un bene nè un male: è una realtà, un dato di fatto. Tutto dipende dall’uso che l’essere umano ne farà. Purtroppo una cosa è certa: molti lavoratori verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale. La ragione è facilmente intuibile: un algoritmo è più preciso e non costa nulla ad un’azienda. Un algoritmo non necessita di ferie pagate o di malattia o di contributi per la pensione e può lavorare anche 24 ore su 24.
Naturalmente, almeno per il momento, non tutte le figure professionali potranno essere rimpiazzate. Medici, avvocati, giudici, architetti, ingegneri, artisti sono salvi. Per ora. A rischio, invece, tutte quelle professioni molto ripetitive e quelle per cui non sono richieste competenze specifiche. Secondo una recente analisi di alcune agenzie per il lavoro, i mestieri più a rischio per i prossimi anni sono:
Questa lista per ora è breve ma potrebbe allungarsi e anche di molto. Basti pensare che tanti blog utilizzano l’intelligenza artificiale per produrre articoli; in diverse palestre le lezioni vengono impartite da avatar attraverso uno schermo e non da personal trainer in carne ed ossa; diverse aziende non assumono più segretarie perché ci sono algoritmi che possono inviare mail.
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