“Vedi Napoli e Poi Muori”: è più di una semplice espressione, più di un semplice detto. È un inno alla bellezza di questa meravigliosa città.
L’espressione “Vedi Napoli e poi muori” è intrisa di un’aura di mistero e incanto, un richiamo che ha catturato l’immaginazione di generazioni di viaggiatori e amanti della cultura. Questa frase, apparentemente drammatica, è in realtà un inno alla bellezza mozzafiato e alla passione travolgente della città di Napoli, nel cuore dell’Italia meridionale.
Visitare Napoli non è solo un viaggio fisico, ma un’esperienza che tocca il cuore e l’anima. È un invito a immergersi nella cultura, assaporare i sapori e abbracciare l’energia travolgente di una città che continua a ispirare e affascinare chiunque si avventuri nelle sue strade. In effetti, dopo aver visto Napoli, si può comprendere appieno il significato di questa antica espressione, che diventa un richiamo perpetuo alla bellezza e alla passione che rendono la vita davvero straordinaria. Ma da dove viene questa espressione? Le storie che vi danno origine sono due, e ve le raccontiamo.
Da dove nasce il detto
La prima storia possiamo definirla una favola. Racconta di una strega potentissima chiamata Raziella, dotata di un potere incantatore senza pari. In quel periodo, Napoli rappresentava la meta prediletta per coloro che soffrivano per amore. I luoghi incantevoli della città riuscivano a far dimenticare le sofferenze amorose per l’intera durata del soggiorno, ma al momento della partenza, i ricordi dolorosi tornavano con una forza rinnovata. Raziella si dedicò completamente all’arte della magia per portare sollievo a queste anime tormentate. Un giorno, ideò una pozione capace di cancellare i ricordi dolorosi del passato. Prima della partenza, offriva un bicchiere di questa magica miscela a tutti quegli sfortunati viaggiatori, e come per incanto, essi dimenticavano tutto. Era quasi un’esperienza simile a morire e rinascere. Da qui l’origine del detto “vedi Napoli e poi muori”.
La seconda storia, forse più famosa, ci porta all’illustre scrittore tedesco Goethe. Nella lettera del 2 marzo 1787, appartenente alla sua opera “Viaggio in Italia”, Goethe scrisse a proposito della posizione della città e delle sue meraviglie tanto celebrate: “Della posizione della città e delle sue meraviglie tanto spesso descritte e decantate, non farò motto. ‘Vedi Napoli e poi muori!’ dicono qui‘” Goethe intraprese il suo primo viaggio in Italia, un’avventura che si protrasse per quasi due anni, toccando il Trentino, il Veneto, la Sicilia e infine Napoli.
Fu proprio l‘ospitalità calorosa del popolo partenopeo a conquistare un posto speciale nel cuore di Goethe. Egli rifletté: “Anche a me qui sembra di essere un altro. Dunque le cose sono due: o ero pazzo prima di giungere qui, oppure lo sono adesso“. Con queste parole, Goethe omaggiò il popolo napoletano, avvertendo un senso di appartenenza, forse sentendosi uno di loro. Era lontano dal clima più freddo e ostile della Germania, la sua terra natale, e Napoli lo accolse a braccia aperte.
Le sensazioni che Goethe provò nel lontano 1700 non sorprendono più, poiché tutti noi ci siamo innamorati di questa città che ha rapito i nostri sensi. Con l’espressione “Vedi Napoli e poi muori!”, si sottolinea che dopo aver visto questa città, non c’è bisogno di cercare altro; Napoli offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno per provare le emozioni più intense. Il titolo di ben tre film, “Vedi Napoli e poi muori”, cattura l’essenza di questa città affascinante. Napoli incanta e affascina, e il suo richiamo è irresistibile. La città possiede un dono unico: sa farsi amare e amare le sue tradizioni, penetrando nel cuore delle persone con il suo calore. Napoli è una città che emoziona, incuriosisce e continuerà sempre a sorprendere.