Ricordate il film “Scusate il ritardo” di Massimo Troisi? L’intelligenza artificiale è stata interrogata su un famoso sketch di questo film.
Chiunque ricorda Massimo Troisi come un attore, regista e scrittore italiano di grande talento. Nacque a San Giorgio a Cremano nel 1953, vicino a Napoli, e morì prematuramente nel 1994. La carriera di Troisi iniziò come comico, perché il suo punto forte era proprio la sua comicità caratterizzata da un umorismo raffinato e dalla sua capacità di rappresentare il quotidiano con un tocco di sarcasmo e ironia.
Massimo Troisi ha recitato in tantissimi film che sono diventati famosissimi. Alcune delle sue citazioni sono tutt’oggi ricordate dal vasto pubblico, non solo napoletano. Si può dire che due dei suoi film più famosi sono “Ricomincio da tre” e “Scusate il ritardo”, diretti dal regista e amico di Troisi, Massimo Wertmüller. Ed è sul film “Scusate il ritardo” che ci andremo a concentrare in questo articolo. Infatti in questo film, Troisi interpreta il ruolo di Vincenzo, un personaggio sarcastico e spiritoso che cerca di sollevare il morale del suo amico Tonino, interpretato da Lello Arena.
Tonino infatti è stato lasciato dalla fidanzata, e decide di suicidarsi per amore. La trama prende una svolta comica quando Vincenzo interviene, cercando di far cambiare idea a Tonino con il suo umorismo. Il dialogo memorabile tra Troisi e Arena è proprio il fulcro del nostro articolo, andiamo a vedere perché.
Il dialogo di Vincenzo e Tonino
Come abbiamo detto, nello sketch Tonino è convinto di volersi suicidare, in questo modo vivrebbe almeno un giorno da leone. E poi chiede all’amico: “è meglio un giorno da leone o 100 da pecora?”. La risposta di Vincenzo d’altra parte è fenomenale nel film: « Tonì, che ne saccio io della pecora o ‘ddo lione… fa cinquanta giorni da orsacchiotto, almeno stai mmiez’, nun faje ‘a figura ‘e mmerd ra pecora e nemmeno ‘o leone ca però campa nu juorno…». In pratica con questa risposta molto ironica Vincenzo sottolinea che non è il caso di vivere né un solo giorno da leone, e quindi morire, e né cento da pecora, soffrendo per sempre. La cosa migliore è la via di mezzo: 50 giorni da orsacchiotto!
È di grande importanza analizzare il detto “meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora“. Questa frase ha una lettura politica, in quanto era stata incisa per volere di Mussolini sulle monete da 20 e 100 lire. In un certo senso quindi Troisi, con questo sketch, risponde ironicamente anche a Mussolini stesso. Ricordiamo infatti anche un altro film, “Le vie del Signore sono finite”, dove Troisi ironizza sul regime fascista. All’affermazione di una donna che dice che i treni arrivavano in orario quando c’era Mussolini, Troisi risponde che bastava farlo capo stazione e non fargli governare l’Italia!
Cosa risponde l’AI
E che dire dei giorni nostri? Come risponde l’intelligenza artificiale a questa domanda? Beh in modo serio, come ci si aspetta da un’intelligenza artificiale! Gli utenti hanno posto la domanda a ChatGPT e secondo l’AI il segreto sta nel bilanciare tra l’energia del “giorno da leone”, la stabilità del “giorno da orsacchiotto” e la costanza dei “cento giorni da pecora”. L’importante, secondo l’IA, è adattare questi approcci alle diverse situazioni della vita, mantenendo flessibilità e consapevolezza delle proprie esigenze. Insomma, l’unico grande rimpianto che ci resta è quello di non poter sapere cosa avrebbe pensato Massimo Troisi di questa risposta dell’AI!