Tombola napoletana, la storia alle origini del celebre gioco: c’entra un Re

Conoscete la storia della tombola napoletana? Il gioco protagonista del periodo natalizio ha delle origini incredibili: c’entra un Re.

L’arrivo del Natale porta a prendere nuovamente in considerazione giochi ed eventi messi da parte durante tutto l’anno. Tra questi spicca sicuramente la tombola napoletana che riesce a convincere sempre tutti i presenti del pranzo o della cena di Natale. Questo gioco non nasce pochi anni fa ed è legato ad una storia alla base delle sue origini davvero incredibile e assolutamente da conoscere.

Tombola napoletana origini
La storia della tombola napoletana – (Napoli.Cityrumors.it)

Il Natale napoletano ha al suo interno non solo tantissima storia ma anche una tradizione che è riuscita a resistere nel tempo grazie anche ad opere teatrali di assoluto valore come “Natale in Casa Cupiello” di Edoardo De Filippo. Dall’8 dicembre in poi, la città si circonda di una particolare atmosfera caratterizzata da presepi artigianali, luminarie, spettacoli di strada e il profumo dei dolci tipici napoletani.

All’interno di questa tradizione e di questa atmosfera c’è il gioco della tombola napoletana, un gioco semplice da eseguire e avvalorato da una storia che tutti gli appassionati devono conoscere: scopriamo insieme da dove è nata l’idea di fornire uno dei giochi di Natale più amati in assoluto.

La storia alle origini della tombola napoletana: la diatriba che cambiò tutto

Quando si libera la tavola per fare spazio al gioco della tombola si deve pensare che si sta per entrare nella storia. Davanti a noi non ci sarà un classico gioco da tutti i giorni ma un evento che si verifica poche volte all’anno. Da quest’anno ci si rapporterà al gioco conoscendo dettagliatamente le origini della tombola che partono dal 1734.

La tombola nacque nel 1734
La discussione tra il Re Carlo III di Borbone e frate Gregorio Maria Rocco fece nascere la tombola – (Napoli.Cityrumors.it)

In quell’anno ci fu una forte discussione tra il Re Carlo III di Borbone e il frate domenicano Gregorio Maria Rocco. Il Re chiedeva di ufficializzare il gioco del lotto nel Regno delle Due Sicilie, perché la clandestinità avrebbe sottratto introiti allo Stato. Dall’altra parte, il frate riteneva che il gioco avrebbe tratto in inganno i suoi tanti fedeli.

Dopo molti litigi si giunse ad un compromesso: si poteva giocare al lotto ma a patto che durante il periodo natalizio qualsiasi attività venisse sospesa, così da non distrarre le persone dalle preghiere di Natale. Dall’accordo trovato, i cittadini decisero di non rinunciare al gioco e trovarono un’altra soluzione: i novanta numeri vennero rinchiusi in unpanariellodi vimini e furono disegnati su delle cartelle, trasformando un gioco pubblico in uno casalingo. Da quel momento in poi, il gioco della tombola si è sempre più diffuso nei secoli diventando un evento fisso per tantissime famiglie.

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