Un errore comune ti impedisce di risparmiare sulla spese gravando sul budget stabilito: ecco perché devi cambiare abitudine.
La situazione economica generale non è delle più semplici e questa incide sulla spesa. Negli ultimi anni anche i beni necessari, come i prodotti alimentari, hanno segnalato un prezzo sempre più alto costringendo i consumatori ad attuare delle strategie votate al risparmio.
Risparmiare sulla spesa è la priorità di tantissime persone e famiglie ma raggiungere l’obiettivo non è affatto semplice. A maggior ragione se si ha una determinata abitudine che rende sistematicamente la spesa più cara. Questa è stata evidenziata da uno studio americano che fa capire come sia fondamentale cambiare radicalmente un’abitudine.
L’indagine è stata condotta dal gruppo di Brian Wansink della Cornell University di Ithaca, istituto che studia da tempo i comportamenti alimentari di adulti e bambini, ed è apparsa in un articolo pubblicato su JAMA Internal Medicine. Quanto realizzato ha portato in luce un errore comune che induce a far spendere di più durante la spesa. Cerchiamo di capire insieme qual è l’errore da modificare per salvaguardare il portafoglio.
Può apparire strano ma non sempre è un buon momento per fare la spesa, soprattutto perché ci si dirige in un luogo in cui tanti prodotti potrebbero tentarci. A tal proposito, lo studio americano condotto dai ricercatori della Cornell University ha fatto luce sull’errore di fare la spesa quando si è a digiuno.
Dirigersi al supermercato a stomaco vuoto porta ad acquistare prodotti non presenti nella lista iniziale e anche eccessivamente calorici. Questo è il quadro che è emerso nello studio in cui i ricercatori hanno chiesto ai 68 volontari di non mangiare per 5 ore, fornendo a metà di loro dei crackers prima di iniziare l’indagine. Successivamente sono stati inviati in un supermercato virtuale dove potevano scegliere qualsiasi cosa.
All’interno del negozio digitale entrambi i gruppi hanno selezionato otto alimenti a basso tenore calorico, compresi alcuni tipi di carne, snack sani e latte. Chi non aveva ricevuto i crackers all’inizio ha acquistato anche sei prodotti calorici contro i quattro scelti dall’altro gruppo.
L’atmosfera virtuale potrebbe aver influenzato le scelte e per questo motivo Wansink si è diretto in un supermercato ed ha fermato 82 clienti, in diversi momenti della giornata, chiedendo a loro di mostrare la spesa appena effettuata. In un orario tra le 13 e le 16 si sono evidenziati tanti prodotti poco calorici mentre dalle 16 alle 19 si sono manifestati sempre più prodotti calorici con l’allontanarsi dal momento dell’ultimo pasto.
I ricercatori hanno risposto a questo scenario chiamando in causa i nostri antenati che ricercavano fonti di calorie ricche con il prolungarsi del digiuno. In questo modo si porta in luce una necessità capace di rimanere ancora oggi. Insomma, fare la spesa a digiuno non è consigliabile perché compromette l’idea iniziale e porta a far salire la spesa prevista.
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