Si avvicina il Natale. E con la festa per la nascita di Gesù Bambino le strade della città sotto il Vesuvio cominciano a riempirsi di zampognari.
Quando è nata questa vecchia tradizione popolare che dà alle strade cittadine quel tocco di allegria che ben si concilia con l’annuncio della venuta al mondo del Salvatore?
Ancora oggi le loro inconfondibili melodie si diffondono nei paesi evocando la rinascita e il Natale, creando quell’atmosfera unica che caratterizza le festività natalizie a Napoli. Per capire come siano nate queste figure diventate ormai emblematiche della Natività napoletana a tradizionale bisogna risalire indietro nel corso del tempo,
La figura dello zampognaro, divenuta emblematica di questo periodo, accentra in sé una molteplicità di significati. Le sue spalle sono cariche di una storia plurisecolare e di un simbolismo profondo legato alla festività per eccellenza: il Natale. Un intreccio di tradizione e storia antica che persiste anche ai giorni nostri, ecco come si è formato.
Quando nasce la tradizione degli zampognari a Natale
Napoli è debitrice di questa tradizione natalizia a uno dei suoi figli più illustri: l’ex avvocato, divenuto poi vescovo e infine santo, di nome Alfonso Maria de’ Liguori. Proprio a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori si deve infatti la nascita della tradizione che lega gli zampognari al Natale.
Tutto ebbe inizio nel 1754 con la composizione a Nola del famoso inno natalizio “Tu scendi dalle stelle”. Il celebre canto – versione italiana di “Quanno Nascette Ninno” – si diffuse presto a macchia d’olio nelle strade della città partenopea. Sant’Alfonso diede un grande impulso alla cosa, radunando i lazzari napoletani per insegnare loro i versi e diffondere al tempo la conoscenza della fede cristiana.
A questa opera di catechizzazione attraverso la musica si unì anche la zampogna, utilissima per coordinare i movimenti del “gregge” pastorale. Così ebbe origine la figura dello zampognaro come suonatore natalizio, che spesso si muove in coppia (uno dei due canta e l’altro lo accompagna con la zampogna). L’origine vera e propria degli zampognari a Napoli però è ancora più antica, risale fino ai tempi dei Romani.
Dall’antica Roma ai tempi moderni
Un tempo queste figure musicanti usavano richiamare il gregge di pecore con uno strumento a fiato chiamato “utriculus”. Questa pratica conobbe una rapida diffusione nella classe agricola romana che proveniva dal vicino Oriente. Anche l’imperatore Nerone, noto per la sua passione per la musica, era solito suonare l’utriculus a scopi dileggiatori, unendo l’elemento maschile a quello femminile per onorare il dio Pan, protettore dei pastori.
L’abbinamento tra il Natale e la zampogna si radica nella sovrapposizione di Pan al solstizio d’inverno, che simboleggiava la rinascita del Sole. L’avvento del cristianesimo, che ha provveduto a integrare nella festa per la nascita di Cristo la celebrazione del Sol Invictus, ha tramutato gli zampognari nei suonatori di canzoni natalizie nel periodo dell’Avvento che tutti conosciamo.