Bere caffè può aiutare la memoria? Ecco cosa c’è da sapere e quali fattori considerare

L’assunzione di caffeina può aiutare a memorizzare meglio? Ecco la spiegazione del perché il caffè è il miglior alleato dello studente.

Esiste un modo per migliorare le nostre sessioni di studio e per ricordare più facilmente gli argomenti affrontati? Un metodo universale non esiste, ma un alleato sì. Il caffè potrebbe esserci d’aiuto ma dobbiamo valutare alcuni fattori importanti da non tralasciare.

La correlazione tra il bere caffè e la memoria
Bere caffè aiuta davvero ad avere una memoria più forte? – NapoliCityRumors.it

Ricordare e memorizzare tutto è praticamente impossibile: il cervello è un organo plastico, ovvero capace di memorizzare enormi quantità di informazioni ma quando lo si va a sovraccaricare, va in tilt, come qualsiasi macchina perfetta. La capacità di ricordare al meglio ciò che studiamo, deriva dalla capacità di creare sinapsi.

Eppure questo non basta per ricordare tutto ciò che vediamo o ascoltiamo durante le nostre giornate. Prendiamo come esempio un numero di telefono: dopo poco più di un minuto, non riusciamo più a ricordarlo oltre la quinta o sesta cifra. Allora come possiamo sfruttare al meglio le capacità del nostro encefalo?

Il caffè come alleato

Il caffè è da sempre considerato amico dello studente. Soprattutto chi è stato universitario, ricorderà l’infinito numero di caffè assunti in una sola giornata. Alcuni per praticità preferivano portarsi un thermos pieno direttamente da casa. Ma questa preziosa bevanda è davvero importante per ricordare al meglio le informazioni?

Il caffè aiuta a consolidare la memoria
Bere caffè dopo aver studiato aiuta a consolidare la memoria – NapoliCityRumors.it

Uno studio del 2014 ha confermato che la caffeina è un potente stimolante della memoria. Durante l’esperimento, i partecipanti dovevano memorizzare delle immagini, e immediatamente dopo quella fase alcuni di loro assumevano 200 mg di caffeina. Sorprendentemente, coloro che avevano bevuto il caffè ricordavano meglio ciò che avevano studiato il giorno precedente, precisamente 24h prima.

Infatti assumere della caffeina prima di iniziare a memorizzare qualcosa, non aiuterà, in quanto questo principio funge da potenziamento per i ricordi. Inoltre, variare la dose di caffeina aumentandola dopo lo studio peggiora la situazione. Ma come agisce il caffè all’interno dell’organismo? La caffeina va a bloccare il recettore dell’adenosina, molecola che inibisce l’adrenalina. Se il recettore è bloccato, l’adenosina non può svolgere il suo compito e l’adrenalina ha il via libera per circolare in quantità maggiore. Ciò comporta quindi una maggiore attività del cervello, e quindi una memoria più forte.

Non dobbiamo dimenticare però che il sonno è un altro grande alleato per mantenere vivi i ricordi: durante il riposo, si creano le connessioni neurali che rendono “stabili” i ricordi appresi durante il giorno. Infatti il sonnellino pomeridiano di 1 h (power nap) può aiutarci molto. Gli scienziati perciò consigliano di unire entrambe le cose: assumere la giusta quantità di caffeina dopo lo studio (un espresso) e dormire una sola ora durante il giorno sono semplici trucchi per essere più performanti con i nostri ricordi.

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