’O Munaciello, storia e origini dello ‘spiritello’: tutto sulla leggenda napoletana

Conoscete la storia e le origini del ‘o Munaciello? Lo ‘spiritello’ napoletano che vaga per città partenopea: ecco di cosa si tratta.

Napoli è una delle città italiane più ricche di storie, superstizioni e leggende che la rendono meravigliosa. Non a caso qui, passeggiando tra i suoi vicoli, si ha la possibilità di ascoltare storie magnifiche, leggende esoteriche e tradizioni insite in ogni abitante partenopeo, come se fossero parte di loro sin dalla nascita. Tra le diverse figure di spicco della tradizione napoletana, vi è ” ‘o Munaciello”. Avete mai sentito parlare di quest’ultimo? Una figura piccola che si aggira per la città partenopea.

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La leggenda del ‘o Munaciello napoletano (Napoli.cityrumors.it)

Vediamo insieme qual è la storia di questo piccolo ‘spiritello’ e soprattutto quali sono le sue origini. Perché è così famoso e allo stesso tempo temuto? Scopriamolo insieme di seguito.

Origini e storia del ‘o Munaciello: tutto ciò che riguarda lo spiritello napoletano

Il Munaciello è una figura molto conosciuta, addirittura famosa, tra le strade di Napoli. Come si può evincere dal nome stesso si tratta di un uomo, o un bambino, di bassa statura, quasi un nano, che si aggira per le case e per le strade di Napoli con addosso un saio, tipico dei monaci benedettini, e delle scarpe con le stringhe argentate. Nessuno l’ha mai visto in faccia, perché tende a farsi riconoscere solo di spalle.

Quest’ultimo, secondo molti tende a portare fortuna e ricchezza a determinate famiglie, secondo altri è visto invece come la personificazione di un demone che lascia denaro nelle case solo per attirare a sé i vivi. Ma da dove nasce questa leggenda? Da dove deriva l’esistenza di questo spiritello?

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La leggenda e le origini dello spiritello napoletano (Napoli.cityrumors.it)

Secondo un antica leggenda ‘o Munaciello, non è altro che il figlio di Caterina Frezza, figlia di un ricco mercante di stoffe, ed un garzone povero e semplice, Stefano Mariconda. La leggenda narra che i due amanti, vissuti nel 1400 circa, si incontravano ogni sera di nascosto per poter trascorrere del temppo insieme, senza farsi scoprire dai genitori della ragazza. Una sera accade che il giovane garzone, mentre tenta di raggiungere la sua Caterina attraverso i tetti, cade e muore.

Così la giovane, scoperta dai genitori, viene rinchiusa in un convento dove riesce a dare alla luce un bambino, frutto del suo amore. Un bambino deforme e davvero brutto, tanto chela mamma lo copre con un saio da monaci per evitare che gli altri lo possano guardare. Poco dopo il bambino improvvisamente muore in circostanze misteriose. Secondo gli studiosi di Napoli, sembra che le ossa di questo essere malforme siano state ritrovate nei pressi del monastero e si pensa possa essere stata la famiglia Frezza ad ucciderlo. Ecco quindi che da lì in poi lo spirito di questo bambino sembrerebbe girovagare per li strade di Napoli.

Stando ancora a quanto afferma la tradizione, quest’ultimo se viene scoperto non deve mai essere rivelato a nessuno, perché potrebbe scomparire e portare con sé la sua fortuna, lasciando alla famiglia in questione solo sfortuna e cattivi eventi.

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