Conosci la tombola vajassa? Non è il classico gioco napoletano, ma parte della tradizione. Ecco perché si chiama così.
Con l’arrivo del Natale, e con le seguenti vacanze natalizie, nella casa di ogni italiano inizia ad aprirsi una vera e propria sala giochi. A partire dalla semplice tombola, fino a finire ai giochi di società, come ad esempio il Monopoly. Insomma, in questo periodo di grande allegria e festa, è necessario che tutti i componenti della famiglia possano divertirsi: grandi e bambini.
A Napoli il gioco più importante in questo periodo è la tombola. Ma sapete che in questa meravigliosa città vi è anche una sua variante? Si chiama ‘tombola vajassa‘. Vediamo insieme in cosa consiste e perché viene chiamata in questo modo.
La tradizione napoletana, circa l’utilizzo della tombola, è davvero antichissima e fonda le sue radici in una Napoli molto antica, piena di sfumature del tutto meravigliose. Non esiste casa napoletana in cui, a partire dal 24 sera nell’attesa della nascita di Gesù, fino al 6 gennaio, non venga messa sulla tavola la tombola, consentendo a tutti di giocare e divertirsi, facendosi anche un bel gruzzoletto di soldi. A quest’ultima partecipa davvero tutta la famiglia, rendendo l’atmosfera ancora più gioiosa.
Ma nei vicoli di Napoli, quelli dei quartieri, vi è un modo del tutto diverso di giocare a tombola. Qui si gioca a ‘tombola vajassa‘. In cosa consiste? E perché è chiamata così?
La smorfia napoletana è ricca di numeri, da 1 a 90, che hanno un enorme significato. Quest’ultimi sono anche significati non sempre velati che spesso, per evitare di far sentire ai bambini, vengono celati. Ciò non accade con la ‘tombola vajassa‘! Questa consiste nello scegliere un protagonista, un femminello, che avrà un ruolo fondamentale nel gioco perché dovrà tirare i numeri e di conseguenza inventare, ad ogni numero fuoriuscito dal ‘paniere’, una storia.
Questo elemento aggiunge un tocco distintivo alla tombola, rendendola inusuale, ma al tempo stesso davvero meravigliosa. La particolarità inoltre di questo gioco è che non bisogna pagare nulla per poter ‘acquistare’ la propria cartella, consentendo così a tutti (anche ai passanti) di sedersi a tavola e giocare allegramente.
Inoltre, durante lo spettacolo, viene aggiunta una cena, che può variare ogni sera a seconda della voglia culinaria dello chef, aggiungendo così un elemento nuovo ogni volta. Insomma, un’esperienza nuova da dover necessariamente vivere almeno una volta nella vita.
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