Scegliere di diventare insegnante di sostegno è molto più che una decisione professionale: è un percorso di vita.
Il mondo della scuola è uno di quelli che negli ultimi anni sta dando più soddisfazione alle persone in cerca di lavoro. Grazie a bandi sempre nuovi che il Ministero dell’Istruzione sta preparando, si prevede che anche nei prossimi anni ci sarà un grande richiesta di personale docente. C’è però una categoria specifica che si è fatta conoscere praticamente come garanzia di lavoro: quella degli insegnanti di sostegno.
Queste figure, specializzate nella formazione degli studenti con diversi tipi di problemi o condizioni svantaggiate, sono in grande richiesta da parte del sistema scolastico italiano. Negli ultimi anni sono state attivate continuamente procedure per il reclutamento di queste figure specializzate e al momento migliaia di candidati aspettano di sapere quando verrà pubblicato il prossimo bando.
L’insegnante di sostegno rappresenta una figura chiave nel contesto educativo contemporaneo. Non è semplicemente un assistente o un “baby-sitter” durante le lezioni, ma un educatore qualificato, incaricato di supportare l’integrazione degli studenti con disabilità o difficoltà di apprendimento. Il suo ruolo va ben oltre la semplice assistenza: partecipa attivamente alla progettazione, realizzazione e verifica degli interventi educativi, lavorando a stretto contatto con gli altri insegnanti, la famiglia dello studente e i servizi sociali.
Per diventare insegnante di sostegno, è necessario intraprendere un percorso formativo specifico, comunemente noto come Tirocinio Formativo Attivo (TFA). Questo programma di otto mesi, offerto dalle università, permette di acquisire 60 crediti formativi e di sostenere un esame finale. Per accedervi è richiesta una laurea in Scienze della Formazione o titoli equivalenti, accompagnata da crediti formativi in ambiti come psicologia, antropologia, pedagogia, e metodologie didattiche.
Il TFA include una serie di prove di preselezione, tra cui test scritti e colloqui, per valutare le competenze e le conoscenze dei candidati. Una volta ammessi, gli aspiranti insegnanti di sostegno affrontano sia lezioni teoriche su argomenti come la didattica speciale e l’inclusione, sia attività pratiche in laboratori o scuole.
Per l’anno accademico 2023/2024 è prevista la partenza del IX ciclo di specializzazione per le attività di sostegno, ma le istituzioni competenti non hanno ancora comunicato il numero di posti che saranno messi a bando. Secondo le previsioni degli esperti in materia, la pubblicazione è prevista per la primavera/estate del 2024, quindi non resta che attendere e, nel frattempo, cominciare a studiare per non farsi trovare impreparati.
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