Sfratto, ecco come diventa impossibile per queste categorie di inquilini: tutti i dettagli

Sapete che alcune categorie di cittadini sono tutelate nelle pratiche di sfratto? Scopriamo insieme di chi si tratta.

Chi di noi non ha avuto, almeno una volta nella vita, difficoltà a pagare l’affitto in modo puntuale, con la preoccupazione di mantenere buoni rapporti con il proprietario dell’abitazione?

Le famiglie italiane non vorrebbero avere la preoccupazione dello sfratto
Molte famiglie italiane vivono con il timore dello sfratto-napoli.cityrumors.it

Per la maggior parte delle famiglie italiane, la preoccupazione principale riguarda proprio la notizia di un eventuale sfratto e la ricerca di una nuova casa.

Sappiamo che dopo aver stipulato un contratto di locazione, il proprietario di un immobile ha la possibilità di procedere allo sfratto in caso di morosità o di occupazione dell’abitazione, oltre la scadenza prevista nell’accordo.

Ma è anche importante ricordare che la legge stabilisce particolari benefici per alcune categorie di cittadini, cercando di prevenire il più possibile eventuali disagi che coinvolgono soprattutto la sfera sociale. Scopriamo insieme di quali categorie si parla.

La legge in materia di sfratto tutela le categorie protette

Con la legge 68/99 si considerano appartenenti alle categorie protette tutti gli individui con una disabilità fisica o mentale, gli invalidi del lavoro e le vittime del crimine organizzato o del terrorismo.

Le categorie protette godono di alcuni benefici riguardo alla pratica di sfratto
Le categorie protette possono beneficiare di una dilazione di pagamento per l’affitto-napoli.cityrumors.it

Se si considera lo sfratto per morosità, nell’ambito delle categorie protette rientrano però anche tutti coloro che non hanno la possibilità di pagare l’affitto e che si trovano in situazioni di gravi difficoltà economiche, per cause che non dipendono dalla loro volontà.

Secondo la legge 104 in materia di sfratto, nel caso di una famiglia con un disabile a carico spetta al giudice valutare la specifica situazione, impedendo il procedimento solo se questo può gravemente peggiorare le condizioni della persona.

In caso di mancato o parziale pagamento del canone di affitto che non superi i due anni di morosità, il giudice può pattuire una dilazione, dopo aver constatato la buona fede dell’inquilino e che le difficoltà siano sorte improvvisamente, dopo la stipulazione del contratto di locazione.

In questo caso, l’inquilino può beneficiare di una dilazione di pagamento di 90 giorni, definita termine di grazia. Inoltre, l’art. 55 e la legge sull’equo canone permettono di richiedere un termine di grazia più lungo, di 120 giorni.

Invece per quanto riguarda lo sfratto per finita locazione, all’interno delle categorie protette ritroviamo anche gli over 65, i disoccupati, i cittadini che percepiscono un’integrazione salariale, gli assegnatari di alloggi popolari, gli acquirenti di alloggi in costruzione, le persone con gravi patologie e le famiglie con cinque o più figli a carico.

In questo caso, la legge permette di rimandare il procedimento di sfratto in un arco di tempo fra i 9 e i 18 mesi, sempre in relazione alla valutazione del giudice.

Dunque, le categorie protette purtroppo non sono esenti dal procedimento di sfratto ma possono ottenere alcuni benefici particolari su disposizione del giudice, come la dilazione del pagamento e dell’azione esecutiva.

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