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Economia

Anticipo TFR addio: adesso il datore di lavoro ha tanti modi per dirti di no

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Sebastiano Spinelli

Il datore di lavoro ha la possibilità di negare il TFR, e non sono poche le modalità adesso: ecco quali sono.

Uno dei diritti dei lavoratori più usati è il trattamento di fine rapporto (TFR). Si tratta di una liquidazione che viene data al lavoratore subordinato. Viene concessa alla cessazione del rapporto di lavoro ed effettuata dal direttore. Di solito questo sussidio è molto utile e può servire a tanti dipendenti. Ma adesso tutto potrebbe cambiare per via di una nuova riforma Scopriamo di che cosa tratta e che cosa succederà d’ora in avanti.

Tutto quello che devi sapere sul TFR – Napoli.cityrumors.it

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, è stata lanciata una riforma di previdenza complementare. Così facendo viene regolata la destinazione del TFR ai fondi pensione. Inoltre sappiamo anche che la legge prevede che il pagamento del TFR può essere anticipato. Difatti una parte della somma totale viene consegnata in anticipo. Per farlo è necessario seguire una specifica procedura.

Anticipo TFR, quando il datore di lavoro lo concede: in alcuni casi può negarlo

Il datore di lavoro è in grado di concedere l’anticipo del TFR in specifiche situazioni. Tanto per cominciare il lavoratore deve avere almeno 8 anni di anzianità nell’azienda e soddisfare alcuni requisiti. Deve aver effettuato l’acquisto della prima casa per sé o per i propri figli. Poi deve avere anche la necessità di sostenere alcune spese sanitarie. Ed infine deve mantenere alcune spese durante i periodi di congedo. Si tratta delle principali condizioni da rispettare.

Ecco cosa sapere sul TFR: l’anticipo non è sempre garantito – Napoli.cityrumors.it

In azienda le richieste vengono soddisfatte solo dal 10% dei lavoratori. Si tratta di una percentuale molto bassa e che non tutti possono rispettare. Quando si riesce ad ottenere il TFR l’importo massimo dell’anticipo è specifico. Infatti è pari al 70% della somma maturata, ma solo se la società è tenuta al versamento al Fondo di Tesoriera INPS. In alcuni casi supera il 70% se il TFR è interamente in azienda.

Resta sempre a scelta del datore di lavoro valutare se accettare o meno la richiesta. Il direttore può arrivare perfino a rifiutarla se la società è composta da meno di 25 dipendenti. Questo è tutto ciò che c’è da sapere sull’anticipo del TFR. Anche se in alcuni casi viene negata, mentre negli altri non è necessario preoccuparsene. Per fortuna si tratta di un sostegno economico piuttosto usato e molto importante.

Sebastiano Spinelli

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