Potrà essere capitato a chiunque di avere un vicino di casa troppo rumoroso. Musica e non solo: ecco cosa dice la legge sul punto
Un tranquillo quartiere residenziale. Una zona silenziosa. Se non fosse per una melodia di discordia che sta attirando l’attenzione dei residenti. Il colpevole? Il vicino di casa con una passione sfrenata per la “musica alta”. Mentre la musica può essere una forma di espressione artistica e gioia condivisa, sembra che la situazione stia diventando una vera e propria battaglia di decibel. Ma cosa dice la legge sul punto?
Gli abitanti del vicinato lamentano che le pareti delle loro case sembrano tremare a causa delle potenti note provenienti dall’abitazione di questo giovane single, protagonista (in)volontario di questa controversia musicale. La situazione ha generato un dibattito acceso tra coloro che considerano la musica come un diritto personale e quelli che credono che il rispetto per la tranquillità altrui dovrebbe prevalere.
Tutti adoriamo la musica, ma non riusciamo a dormire con la musica così alta. Può diventare molto difficile vivere accanto a una persona con queste abitudini. La questione può attirare anche l’attenzione delle autorità locali. Ecco, infatti, cosa dice la legge davanti alla (frequente) possibilità che il nostro vicino di casa tenga la musica a volume troppo alto.
Musica alta del vicino di casa? Cosa dice la legge al riguardo
Sul punto, la Cassazione si è pronunciata recentissimamente, con l’ordinanza n. 33966 del 5 dicembre 2023, sancendo che il musicista è tenuto a insonorizzare il suo appartamento qualora le sue attività siano in grado di disturbare i vicini a un punto tale da superare la soglia della normale tollerabilità. La norma applicata dai giudici è l’articolo 844 del Codice civile, secondo cui sono illegittime le immissioni (in questo caso, i suoni), provenienti dalle proprietà vicine, che superano la normale tollerabilità.
Quindi, qualora il vicino di casa ascolti la musica a volume troppo alto o faccia musica a volume troppo alto, gli si può intimare di cessare, con effetto immediato, ogni attività, oppure di eseguire, a proprie spese, dei lavori di insonorizzazione della propria abitazione, onde non disturbare i vicini di casa.
Ovviamente, per avere una pronuncia, favorevole o contraria, toccherà misurare in maniera accurata e professionale i decibel sprigionati dall’attività musicale indesiderata. Dunque, sebbene la recente pronuncia della Cassazione sia un precedente importante per chi si sente disturbato dai suoni, non dimentichiamoci che ogni situazione andrà sempre accertata in concreto, caso per caso.
