Paola Caruso, durante un’intervista a Verissimo, si è lasciata andare a uno sfogo davvero toccante. La situazione è irreversibile.
Paola Caruso, nell’ultimo anno, è stata più volte ospite a Verissimo. In tutte le interviste rilasciate, ha affrontato un tema molto delicato, che ha fatto commuovere la stessa Silvia Toffanin. Anche il pubblico è rimasto molto turbato dalle parole della showgirl. La donna sta vivendo un periodo terribile a causa di un viaggio fatto in Egitto.
La Caruso ha ammesso di essere tormentata dai sensi di colpa e di non riuscire più a vivere serenamente. La sua vita, purtroppo, è cambiata per sempre. Al momento, sembra che non ci possa essere alcuna evoluzione positiva. La speranza è l’ultima a morire, ma i medici sono stati molto chiari.
Paola Caruso in lacrime: il drammatico sfogo colpisce il pubblico di Verissimo
Paola Caruso ha perso tutta la sua allegria. Purtroppo, sta vivendo un periodo terribile, caratterizzato dalla presenza costante dei medici. Non è lei a stare male, ma suo figlio Michele. Tutto ha avuto origine durante un viaggio in Egitto. Stando alle sue parole, un medico locale avrebbe utilizzato un farmaco illegale per praticare un’iniezione al piccolo. Da quel momento in poi, il bambino non è più riuscito a camminare. In Italia, gli è stata diagnosticata una grave lesione del nervo sciatico.
Il figlio di Paola è stato sottoposto a una delicata operazione. L’obiettivo era quello di ripristinare le funzionalità della gamba, in modo da consentirgli di camminare senza il tutore: “È stato ingessato per 45 giorni. Mi dissero che questo tipo di intervento, solo i bambini riescono a sopportarlo perché loro hanno una forza che noi adulti non abbiamo più“. Purtroppo, l’intervento non ha dato i risultati desiderati. La showgirl, con le lacrime agli occhi, l’ha raccontato a Verissimo: “Non ci sono delle tecniche per cui si può risolvere questo problema. Dovrà portare il tutore per sempre e dovrà sottoporsi a molti interventi durante la crescita alle ossa affinché crescano dritte”.
La diretta interessata si sente davvero in colpa per l’accaduto. Potesse tornare indietro, non darebbe mai l’autorizzazione per una simile puntura. Per lei, è impossibile metabolizzare la situazione. Michele, al contrario, sembra aver capito tutto. Nonostante i suoi quattro anni, sta imparando a scendere a patti con la sua malattia. È un bambino forte, dotato di grande consapevolezza: “Lui lo ha accettato, io non l’ho ancora fatto invece, ho ancora i sensi di colpa“.
