Fiat chiude una fabbrica specializzata nella costruzione di motori: la decisione dell’azienda e le conseguenze per lavoratori e consumatori.
La crisi del settore automotive ha condotto molte aziende a ridurre drasticamente la produzione di esemplari e di componenti. Per questo motivo non stupisce la decisione di Fiat – o meglio di Stellantis, il gruppo che diversi anni la possiede – di chiudere la fabbrica di motori Fiat 1.3 Multijet.
I motori Multijet 1.3 sono un fiore all’occhiello di Fiat: immessi in produzione nel 1999, sono stati costantemente rinnovati e migliorati rimanendo competitivi nel corso degli ultimi due decenni. Attualmente sono montati su Fiat Panda, Fat Punt, Lancia Ypsilon, Fiat Cubo, Fiat Doblò, Fiat Fiorino, Fiat 500 e 500L e molti altri modelli.
A questa notizia è molto facile immaginare che ci potrebbero essere gravi problemi nel reperimento di nuovi motori Fiat Multijet 1.3 e che, quindi il prezzo degli esemplari che rimarranno presenti sul mercato potrebbe salire.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, invece, la notizia non avrà risvolti negativi in Italia come nel resto d’Europa. Al contrario, potrebbe risultare una notizia molto positiva per l’occupazione nel nostro Paese.
Il motivo è che la fabbrica Fiat di cui è stata annunciata la prossima chiusura si trova in Polonia. A confermarlo è stata la presidente dello storico e potentissimo sindacato Solidanosc attraverso un quotidiano nazionale. La buona notizia sta nel fatto che la fabbrica Fiat non viene chiusa per sempre ma soltanto spostata: la produzione quindi non sarà fermata.
Inversione di tendenza: Fiat riapre in Italia
L’aspetto più positivo di tutta la vicenda è che la fabbrica di motori 1.3 Multijet sarà spostata in Italia, e precisamente a Termoli. La città si sta infatti avviando lungo un percorso di riconversione industriale che riporterà in città molte attività produttive. A Termoli si attende inoltre la costruzione di un impianto industriale di dimensioni considerevoli e che sarà specializzato nella costruzione di batterie.
Sembra infatti che Stellantis abbia deciso di riportare in Europa centro meridionale gli stabilimenti produttori di batterie e motori che erano stati aperti in Polonia negli anni passati. Fortunatamente, va detto, gli operai polacchi che lavorano attualmente in Fiat saranno in larga parte ricollocati in atri stabilimenti del gruppo Stellantis.
La creazione di nuovi stabilimenti produttivi in Europa centrale, ad ogni modo, non finisce qui: è ormai noto che Stellantis abbia l’obiettivo di ricollocare la produzione anche in Francia e Germania, dove si attende l’inserimento di ben 2.000 nuovi dipendenti entro il 2029.