Un’area molto suggestiva che divide il Vesuvio dal Monte Somma. Il suo è un nome molto particolare e ci ricorda un gigante
Quando si arriva a Napoli, salta subito all’occhio il simbolo della città, la montagna che fa paura a molti, ma soprattutto ai napoletani. Quante eruzioni nel corso dei secoli hanno visto come protagonista la Grande Montagna. Si tratta del Vesuvio, affiancato dal Monte Somma. Questo monte si colloca nella parte settentrionale della grande montagna del Vesuvio. Si estende nei territori di vari comuni napoletani. Ci sono anche degli strati di lava, i quali evidenziano proprio quella intensa attività vulcanica. Ma, non è tutto, vi sono anche dei depositi ricavati da sedimenti marini.
L’evoluzione del Monte Somma si è svolta fino a un periodo che risale a ben 25.000 anni fa, quando una serie di eruzioni, nel corso del tempo, creò una sorta di collasso della struttura stessa. Da non dimenticare la grande e distruttiva eruzione, quella più famosa e conosciuta dalla storia, ossia quella che accadde nel lontano 79 d.C. la quale devastò completamente le città limitrofe di Ercolano, Oplontis, Pompei e Stabia.
La parte culminante del Monte Somma si chiama “Punta del Nasone”, la sua forma è proprio un naso e offre un bellissimo panorama osservato in tutta la sua bellezza dalla cima del Vesuvio. La Valle del Gigante si trova tra il Vesuvio e il Monte Somma e deve il suo nome proprio dal profilo di un gigante che appare in una posizione rilassata e distesa, ed è nominata proprio da quella “Punta del Nasone” di cui abbiamo precedentemente parlato.
Una colata di lava interrompe il profilo della montagna, fino ad arrivare a città come San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma. Un bellissimo sentiero permette inoltre di attraversare questa colata di lava, la quale ha una larghezza notevole, di ben 200 metri.
Il Monte Somma fa parte del Parco Nazionale del Vesuvio. Olivella, che si colloca nel comune di Santa Anastasia, ha una forma molto affascinante e che salta all’occhio, ossia quella di un anfiteatro naturale. Al suo culmine vi è lo sbocco della sorgente dell’Olivella. Poi vi è un arco in pietra il quale fa parte proprio di quell’acquedotto voluto dal grande Ferdinando di Borbone, il suo importante scopo era proprio quello di condurre il flusso delle acque fino alla città di Napoli.
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