Il conduttore svela un retroscena risalente ai primi anni di frequentazione con l’ormai ex moglie, la vicenda lo ha tormentato a lungo
“Il primo appartamento dove andai a vivere da solo fu comprato grazie ai primi guadagni che feci con la televisione, per cercare anche un’indipendenza dalla famiglia. Nel senso che io ho cominciato a lavorare che avevo 19 anni…”, inizia così il racconto di Paolo Bonolis, degno di finire direttamente in una raccolta di Edgar Allan Poe. Sui social il conduttore ha voluto condividere con i propri fan un’esperienza alquanto disturbante che ha vissuto in passato.
Ripercorrendo le tappe ha aggiunto: “Vicino casa nostra avevano ammazzato uno perciò quell’appartamento piccolino non lo voleva nessuno. Io l’ho preso e amen, sono andato lì. E devo dirvi che per un certo lasso di tempo non è successo niente”.
Solamente qualche mese dopo le prime avvisaglie, comincia a verificarsi una situazione strana: “Durante la notte io andavo a letto e la mattina quando mi risvegliavo c’erano le luci accese, gli armadi erano parzialmente aperti poi partiva lo sciacquone”.
Sonia Bruganelli e il fantasma di Paolo Bonolis: “Una presenza scura vicino al letto”
Ha fatto accapponare la pelle ai suoi follower, Paolo Bonolis, con un racconto letteralmente da brividi. “Pensai ci fosse una presenza in casa mia. E dopo un po’ gli scherzetti erano diventati una rottura di scatole”, ha ammesso nella breve clip per poi arrivare al momento clou della vicenda: “Una sera ero piuttosto stanco e tornando dal lavoro ho ritrovato lo stesso caos. Sul divanetto del salottino, a luci spente, ho parlato nel buio con questa entità. Ho detto: ‘Senti, guarda, mi dispiace che tu vuoi comunicarmi qualcosa ma io non ti capisco’”.
Per un po’ la situazione pare si sia risolta, non succede più nulla. Fino a che a casa del conduttore non arriva quella che poi sarebbe diventata sua moglie, Sonia Bruganelli: “Una sera venne per la prima volta Sonia a dormire da me e lei mi ha detto che nella notte ha visto una presenza scura che si è avvicinata al nostro letto, ha sovrastato lei, ha messo una mano su di me e ha cominciato a parlare. Da quel momento non è successo più niente, tranne che ho cambiato casa perché sennò non si dormiva più”.