La maledizione di Pompei colpisce ancora: la vittima chiede scusa e restituisce il maltolto. Basterà? In molti se lo chiedono
Stiamo parlando di uno sei siti archeologici nostrani più famosi al mondo, che ogni anno viene visitato da milioni e milioni di persone. In tantissime, spesso a loro insaputa, sono però a rischio di essere vittime di quella che viene definita la Maledizione di Pompei.
Pompei, infatti, è una città della Campania sepolta nel 79 d.C. da un’eruzione del vulcano Vesuvio. Presenti anche corpi umani di persone che sono stati ricoperti dalla lava e sono giunti fino a noi oltre che tantissimi altri reperti come affreschi e oggetti dell’epoca. Tra le rovine troviamo anche l’anfiteatro romano e la Villa dei Misteri. Toccante e sconvolgente passare per le strade di Pompei ma in molti non resistono al desiderio di portarsene un pezzetto a casa.
Un atteggiamento questo che spesso non viene sanzionato sul momento perché non sempre è possibile cogliere sul fatto il deturpatore di questo luogo così particolare. A fare “giustizia” ci pensa dunque quella che viene definita la Maledizione di Pompei. Sarà verità? Oppure semplice suggestione? Cerchiamo di approfondire meglio questa questione per capirlo.
Nuova vittima della Maledizione di Pompei cerca il perdono
Si allunga la lista dei turisti italiani e stranieri che spediscono indietro il maltolto chiedendo pietà e perdono. Sono persone di ogni sesso ed età che non rispettano questo posto “sacro” e lo profanano portandosene a casa un pezzetto. Raramente si sente alla tv che qualcuno è riuscito a fermare e multare queste persone sul momento, ma ora sempre più si sta assistendo al sopra spiegato fenomeno. Tutto merito della Maledizione di Pompei: si tratta di una credenza popolare secondo la quale chiunque si porta a casa un souvenir di Pompei viene punito dalla cattiva sorte con eventi spesso tragici oppure molto spiacevoli.
In molti non sanno di questa maledizione e tanti altri non sembrano crederci. La realtà è però che anche quando restituiti questi pezzi diventano di difficile rinserimento a Pompei perché sono decontestualizzati. Vittima della “sfortuna dela Pompei antica” stavolta è stata una giovane turista straniera che si è ammalata di cancro e che rivela che i medici le avrebbero detto che è solo “sfortuna” la causa della sua malattia essendo ella giovane e in salute.
La donna nella sua lettera anonima spedita al direttore del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel specifica che non sapeva nulla della maledizione, chiede scusa e restituisce i pezzi. L’uomo ha risposto con un post su X rivolgendosi alla donna anonima e confermando di aver ricevuto i pezzi augurandole fortuna per il suo futuro. Che cosa accadrà a questa misteriosa donna adesso? La sua è stata una semplice fatalità? Oppure è veramente vittima della maledizione di Pompei? Non ci resta che aspettare per saperlo.