Napoli, ‘no comment’ da parte di Aurelio De Laurentiis in merito alla vicenda Osimhen: non si è fatto attendere il pesante attacco nei confronti di FIFA e Uefa
Il Napoli continuerà la sua avventura in Arabia Saudita nella Supercoppa Italiana. Nella serata di ieri ha scoperto anche il nome dell’avversaria che affronterà in finale. Si tratta dell’Inter che si è sbarazzata della Lazio con lo stesso identico risultato ottenuto dai partenopei che, il giorno prima, avevano battuto la Fiorentina. Non può che essere soddisfatto il presidente Aurelio De Laurentiis che, dopo un avvio di stagione drammatico (con tanto di titolo di campione d’Italia) vuole portare a casa il trofeo.
Intercettato dai microfoni di ‘Sport Mediaset‘ il produttore cinematografico della ‘Filmauro’ ha risposto ad alcune domande scomode. In primis quella riguardante l’inchiesta che lo vede indagato per falso in bilancio da parte della Procura di Roma. Il tutto in merito alla vicenda che vede come protagonista Victor Osimhen ed il suo trasferimento dal Lille al Napoli per 71,2 milioni di euro (con l’inserimento di altri quattro calciatori azzurri nella trattativa e che sono andati al club francese).
In merito alla domanda sull’inchiesta che lo vede indagato la risposta non si è fatta attendere. Ma non era quella che i giornalisti si attendevano: “Va rivisto il calcio. Per il resto non mi va di parlare“. Poi si è scagliato contro la Lega di Serie A. Non si è fatta attendere l’ennesima frecciatina nei confronti dei vertici alti dell’associazione: “Sbagliano a voler mettere bocca e a distrarre“.
Stesso discorso vale anche per FIFA e Uefa: “Tutti, comprese anche loro due, stanno cercando di sminuire e minimizzare il valore vero per i tifosi, che è il campionato nazionale. Questo vale per ogni stato“.
Successivamente si è soffermato sul calcio giocato, in particolar modo la convincente prestazione con tanto di vittoria degli ‘Azzurri’, in semifinale, contro la Fiorentina: “Sono sempre stato convinto che il Napoli fosse un bel Napoli“.
Sulla difesa a 3 di Mazzarri (a differenza di Spalletti che ha sempre optato per le 4) ha ribadito: “Bisogna dargli tempo. Ogni allenatore ha una sua modalità, che deve riuscire a trasmettere anche alla squadra, e quindi poi non si può pretendere di fare sempre le cose con la carta carbone, perché non vengono“.
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