Buone notizie per coloro che aspettano l’assegno. Arriva la maggiorazione delle pensioni di 2.080 euro. Tutte le novità.
Il mondo della previdenza sociale in Italia è da sempre piuttosto complesso e poco comprensibile per i contribuenti italiani.
Coloro che sono vicini alla fine del rapporto lavorativo o stanno già usufruendo della propria pensione, potrebbero essere interessati dalle ultime novità nel sistema. L’introduzione dell’Assegno di inclusione, infatti, ha cambiato un po’ le carte in tavola. È infatti attesa una maggiorazione di 2.080 euro, ma non per tutti. Ecco chi ne potrà usufruire e quali sono le informazioni prodotte dall’Inps.
Il 1° gennaio 2024 è entrato a regime il nuovo Assegno di inclusione sociale. Rispetto al Reddito di Cittadinanza non dovrebbe cambiare molto, ma esistono comunque regole più restrittive in modo da ridurre fortemente il bacino di utenti che ne potranno usufruire. Tra le cose più importanti da sapere vi è il fatto che, a causa dell’inflazione, il livello di povertà delle famiglie italiane aumenta sempre di più. Dunque, l’intervento maggiore sulle pensioni dovrà essere ponderato soprattutto in base a questa difficile situazione sociale vissuta dalla maggior parte delle persone.
Ecco perché l’Assegno di Inclusione, oltre ad essere un valido sostegno economico per chi ne ha più bisogno, dovrà ricoprire anche il ruolo di strumento utile all’integrazione del reddito. Ma questo vale solo per gli over 60. Per poter avere il beneficio è necessario però soddisfare alcuni requisiti. Tra questi vi sono quelli anagrafici, come la cittadinanza, ed economici come il valore Isee.
Sono molteplici, infatti, le variabili che devono essere prese in considerazione per poter richiedere l’assegno. Nello specifico. Potranno chiedere l’assegno chi ha un Isee non superiore a 9.360 euro o un valore del reddito familiare inferiore ai 6.000 euro. Inoltre, il patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, non deve essere superiore a 30.000 euro.
Coloro che percepiscono i trattamenti minimi avranno inoltre la possibilità di richiedere l’Assegno di Inclusione, ma solo se la pensione minima è l’unica entrata mensile del pensionato. L’Assegno di Inclusione e la pensione minima, dunque, sono assolutamente compatibili. Bisogna però ricordare che la misura di sostegno è temporanea e soggetta ai controlli Inps.
Riportando un esempio, un pensionato che percepisce un assegno di 8.000 euro annui, con un Isee massimo di 25.000 euro, potrà percepire l’ADi, fino ad un massimo di 10.080 euro. In questo modo, la pensione minima riceverebbe un’integrazione di un importo di 2.080 euro. Questo grazie alla compatibilità tra la pensione minima e l’Assegno di Inclusione.
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