Il direttore del âTg La7â, Enrico Mentana, ha rilasciato una intervista ai microfoni del âCorriere della Seraâ in cui ha rivelato curiosi aneddoti riguardanti Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi lo scese come il volto che avrebbe fatto la storia della Mediaset. Tanto è vero che, per moltissimi anni, ha condotto il âTg5â fino a quando non si è trasferito in quel di âLa7â dove ricopre attualmente il ruolo di direttore. Il rapporto tra Enrico Mentana ed il fondatore di âForza Italiaâ è sempre stato di stima reciproca nonostante qualche battibecco e frecciatina. Nel corso di una intervista rilasciata al âCorriere della Seraâ il giornalista ha rivelato dei curiosi aneddoti che nessuno conosceva fino ad ora.
Ovviamente riguardanti il âCavaliereâ. In particolar modo una cena che si verificò 30 anni fa in quel di Arcore. Lâanno in cui Berlusconi decise di scendere in politica e di cambiare la storia dellâItalia. Nel corso dellâintervista Mentana precisa che si trattava di una âspedizione seraleâ verso la metĂ del mese di dicembre. Non era da solo visto che era presente il direttore della Rete Gori e Andrea Monti (direttore Panorama).
Presenti anche Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Il loro obiettivo era quello di convincere il âCavaliereâ a non andare fino in fondo in questa vicenda e di non farlo entrare nel mondo della politica. A quanto pare, però, non câè stato assolutamente verso. A âcostringerloâ furono Ferrara, Sgarbi, Fede e Liguori.
Poi un aneddoto su Marcello DellâUtri, amico dellâex presidente del Consiglio: âFu lui il vero fondatore di Forza Italia e non per la capacitĂ organizzativa: perchĂŠ capiva di politica piĂš di Berlusconiâ. Invece su Bettino Craxi, rivelo: âA posteriori non fu beneficiato dallâavvento di Berlusconi. So che diceva: âci siamo fatti per 40 anni un mazzo cosĂŹ per il 10%, poi arriva lui e bum bumââ.
Sul tema delle alleanze politiche lo stesso Mentana ha parlato della âmossaâ di Berlusconi che allâepoca spiazzò tutti: âLui vedeva lâautostrada che noi non vedevamo e fece una cosa, tenere insieme Lega, fascisti e Publitalia, che era come mettere insieme i tifosi dellâInter, della Juventus e del Napoliâ.
In conclusione, su Antonio Di Pietro, lo ricorda come un personaggio molto uguale a lui: âNon per caso provò a farlo ministro, incontrandolo nello studio di Previtiâ. Per il direttore di âLa 7â il numero uno di Forza Italia non ha effettuato la rivoluzione liberale âper un deficit di liberalismo suo e dellâItaliaâ.
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