Nuove linee guida OCSE e riforma restrittiva delle pensioni: i dati sono preoccupanti, sono in arrivo aumenti di tasse e limitazioni.
Restrizioni in aumento per questa specifica tipologia di pensioni. Aumentano anche le limitazioni di assegni e trattamenti di riversibilità. L’obbiettivo è la riduzione del debito pubblico, spostando la tassazione dall’ambito lavorativo a quello del patrimonio.
Secondo le linee guida dell’ultima relazione economica dell’OCSE sull’Italia, il paese dovrebbe muoversi in senso restrittivo per quanto riguarda la riforma pensioni, introducendo prelievi su assegni elevati che non sono legati alla contribuzione versata e limitando anagraficamente la pensione ai superstiti, oltre a ridurre progressivamente la flessibilità in uscita.
Riforma delle pensioni: più tasse in arrivo
L’obiettivo principale è la riduzione del debito pubblico, il quale è il terzo più alto tra tutti i paesi OCSE. Per raggiungere questo obiettivo, sarebbe necessario anche spostamento delle tasse dal lavoro alla proprietà e ai consumi, che potrebbe stimolare l’occupazione.
I dati macroeconomici sull’Italia, compilati nel rapporto, indicano che la crescita economica del paese si attesterà al 0,7% nel 2024, con un’accelerazione dell’1,2% nel 2025. Inoltre, l’inflazione è in calo dopo un periodo di impennate, riducendosi dal 5,9% nel 2023 al 2,6% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Ci sono anche segnali positivi per quanto riguarda gli investimenti pubblici, che hanno iniziato a riprendersi e che si prevede continueranno a sostenere l’economia nei prossimi anni.
Il debito pubblico, che rappresenta il 140% del PIL, è la principale causa di preoccupazione. Le due principali voci di spesa, il sostegno all’invecchiamento della popolazione e il finanziamento del debito, richiedono azioni atte a limitare queste spese. Per quanto riguarda il primo punto, il rapporto propone la riforma delle pensioni in modo restrittivo, introdurre tasse sulle pensioni elevate non legate ai contributi versati ed eliminare gradualmente la flessibilità in uscita.
Per quanto riguarda le pensioni di reversibilità, il rapporto propone l’introduzione di limiti di età per avere accesso a questa forma di pensione. Si vuole ridurre la spesa dovuta alle pensioni di reversibilità, che rappresentano circa il 2,5% del PIL. Inoltre, il rapporto indica che potrebbe essere necessario potenziare la tassazione indiretta, modificando la tassazione, spostandola dal lavoro alla proprietà e ai consumi.
Tra le altre raccomandazioni dell’OCSE, si segnala la necessità di aumentare l’efficienza amministrativa, favorendo la digitalizzazione, spostare le tasse dal lavoro alla proprietà e ai consumi, incrementare la produttività accelerando la riforma della giustizia e della PA e favorendo la concorrenza, e in generale, sostenere l’occupazione femminile mediante il potenziamento dei servizi per la prima infanzia e l’introduzione di congedi parentali di paternità. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di ridurre le emissioni e di decarbonizzare i trasporti per raggiungere una transizione energetica.