Vuoi andare in pensione subito? Ecco le opzioni per colmare i vuoti contributivi e quale conviene scegliere secondo le regole del 2024.
Esistono vari modi di aumentare l’anzianità contributiva e, di conseguenza, la data della pensione. Oggi andiamo a vedere una situazione particolare, alla quale in molti non pensano ma che è importante studiare con attenzione.
Uno di questi è il riscatto della laurea, che funziona come se avessimo iniziato a lavorare già durante il periodo universitario. Mentre questa sembra una scelta banale, ci sono in realtà dei costi importanti da tenere a mente prima di scegliere, per capire se conviene o meno.
Il riscatto della laurea è riservato a chi ha ottenuto un diploma di laurea o titolo equivalente. Questo vale per qualsiasi percorso di studio, eccetto i master. Non si possono riscattare gli anni fuori corso, visto che la normativa si riferisce nello specifico alla durata legale del corso di studi. Da notare che non è obbligatorio riscattare il titolo di studi interamente: è possibile riscattare, per esempio, solo il titolo triennale, che può convenire in certi casi.
La laurea può essere riscattata dai dipendenti del privato e pubblici, gli appartenenti a fondi esclusivi e sostitutivi, i lavoratori autonomi e gli iscritti alla gestione separata dell’INPS. Per farlo bisogna fare domanda di riscatto online sul sito dell’INPS, e il pagamento verrà effettuato tramite pagoPA.
In pensione subito con il riscatto della laurea: costi e limiti
Da notare che questo processo ha dei costi, che dipendono da diversi fattori. Esistono due metodi: standard e agevolato. Se gli studi risalgono a un periodo antecedente al 31 dicembre 1995, il calcolo usa il metodo della riserva matematica. Dopo quella data si usa la retribuzione percepita nei 12 mesi che precedono la data di presentazione della domanda all’INPS. L’aliquota di contribuzione Ivs è fissata all’anno di presentazione, e nel 2024 è pari al 33%. Esiste altrimenti il riscatto agevolato, introdotto nel 2019 e generalmente più conveniente, attivabile dopo il 1995. Il costo del riscatto agevolato nel 2023 è pari a 5.775 euro per anno, mentre per il 2024 ancora non abbiamo le cifre.
Il riscatto agevolato ha due problemi: l’obbligo di optare per il metodo contributivo per il calcolo della pensione, con una possibile perdita dell’assegno fino al 30%, e l’applicazione del massimale contributivo annuo, con conseguente applicazione e di un tetto massimo di retribuzione annua dove viene versata la contribuzione dal datore di lavoro, arrivando fino a 113.520 euro annui (nel 2023), per fortuna deducibili.
Quindi la domanda è a chi conviene riscattare la laurea per l’anticipo della pensione. Possiamo dividere la questione in quattro situazioni. Nella prima si anticipa la pensione di un numero di anni superiore a quelli riscattati. Questo perché, con il maturamento del requisito pensionistico, si evitano gli incrementi futuri dei requisiti. Nel secondo caso si anticipa la pensione di un numero di anni pari o inferiore a quelli riscattati, e succede quando quando gli anni riscattati sono solo parte del requisito pensionistico da maturare.
Terzo scenario, non c’è differenza in termini di tempi di pensione. Questo succede quando i requisiti per la pensione sono altri. Infine, può addirittura capitare che la pensione si sposti in avanti, generalmente per chi ha lavorato dopo il ’96 ma ha studiato prima del ’95. È bene studiare la propria situazione prima di decidere.