La maledizione delle pietre di Pompei è una sventura per chi le ruba. Ecco cosa è accaduto alla turista, che poi si scusa col direttore degli scavi.
Pompei è una città la cui storia ha origine dal IX secolo a.c. ed è terminata nel 79, quando, in seguito dell’eruzione del Vesuvio, viene ricoperta sotto una miriade di ceneri e lapilli alta circa sei metri. La sua riscoperta e gli scavi iniziati nel 1748, hanno riportato alla luce un sito archeologico che nel 1997 è entrato a far parte del patrimonio dell’UNESCO, ed è anche il secondo monumento italiano per visite dopo il Colosseo.
Nello specifico, di cosa tratta “la maledizione degli scavi di Pompei?” Molti sono i turisti che si recano nel sito archeologico per poter ammirare le rovine della città distrutta dal Vesuvio nel 79 d.C., Pompei. Alcuni di questi “rubano” delle pietre da poter portare a casa come piccolo souvenir…ma attenzione! Sapevate che esiste una maledizione per chi ruba nella città rasa al suolo dal Vesuvio?
Reale, leggenda o altro ancora, i fatti raccontano di una lettera scritta da una giovane turista straniera, scritta e spedita al direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, spiegando dei piccoli reperti che aveva rubato, scusandosi e sperando di annullare la maledizione e così guarire. La donna nella lettera si scusa, dicendo: “Non sapevo della maledizione. Non sapevo che non avrei dovuto prendere delle pietre. Nel giro di un anno mi sono accorta del cancro. Sono giovane e in salute e i “medici dicono che è solo ‘sfortuna’. Per favore accetta le mie scuse e questi pezzi. Mi dispiace”.
Il direttore risponde:”Dear anonymous sender of this letter…the pumice stones arrived in Pompeii… now good luck for your future & in bocca al lupo, as we say in Italy.” ovvero “Caro anonimo mittente di questa lettera…le pietre pomice sono arrivate a Pompei…ora buona fortuna per il tuo futuro e in bocca al lupo, come diciamo in Italia”.
Anche l’ex direttore del parco Massimo Osanna, aveva dichiarato che ogni anno il parco riceve diversi pacchetti contenenti i reperti rubati. Molti visitatori pentiti di aver raccolto degli oggetti trovati nel Parco Archeologico hanno spedito indietro la “refurtiva” con un biglietto di scuse. Forse perchè terrorizzati dalla leggenda metropolitana? In tantissimi fanno riferimento a sventure e sfortune accadute nei mesi seguenti al furto da Pompei.
Interessante vedere come quante persone siano superstiziose e impaurite per la sfortuna, ed abbiano deciso di restituire gli oggetti rubati. Se Pompei è una tua meta in futuro, attenzione a non commettere furti, la maledizione è dietro l’angolo!
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