Il gratuito patrocinio può essere richiesto dal partner che non paga l’assegno di mantenimento. Ecco tutto quello che devi sapere in merito.
Quando avviene una separazione coniugale, con il conseguente divorzio, si possono verificare una serie di spiacevoli situazioni tra cui il mancato pagamento dell’assegno di mantenimento da parte del partner.
In base a quanto stabilito dalla disciplina italiana, in seguito al divorzio, il coniuge che ha la posizione economica migliore, deve provvedere a sostenere l’ex partner, in presenza di determinate condizioni. Tuttavia spesso accade che, per diverse ragioni, il partner che dovrebbe versare l’assegno, omette il pagamento. Scopriamo cosa dice la legge in merito.
Il gratuito patrocinio è uno strumento che rappresenta un istituto di civiltà giuridica e che permette, alle persone che sono in difficoltà economica, di difendersi di fronte alle autorità giudiziarie a spese dello Stato. Quest’opportunità è riconosciuta a tutti i cittadini che non hanno i mezzi economici per poter pagare un avvocato difensore. Così facendo la disciplina italiana gli permette di impugnare una decisione o opporsi ad una sanzione amministrativa, a spese dello Stato.
Di conseguenza, anche l’ex coniuge che non riceve più l’assegno di mantenimento ha la possibilità di far valere i propri diritti in sede giuridica sfruttando questo strumento. In questo caso specifico, il gratuito patrocinio non ha nulla a che fare con l’assegno di mantenimento o la causa di divorzio, ma con la condizione economica di chi ne trae beneficio.
Dopotutto la finalità del patrocinio a spese dello Stato è quello di garantire il diritto di difesa a chiunque, anche ai soggetti economicamente più deboli. Per sfruttare tale diritto è necessario essere in possesso di determinati requisiti reddituali. La legge infatti ha fissato i limiti di reddito che consentono di accedere al gratuito patrocinio.
L’ex partner che non riceve più gli assegni di mantenimento deve avere un reddito annuo imponibile relativo all’ultima dichiarazione che non sia superiore a 11.493,82 euro.
Per dimostrare di rispettare i limiti reddituali il richiedente deve allegare un’autocertificazione, in cui è riportata l’entità del proprio reddito. Se, invece, il richiedente è un cittadino straniero o extracomunitario, occorre allegare una certificazione dell’autorità consolare competente, che attesti la veridicità della dichiarazione reddituale.
Nel limite reddituale in questione sono compresi il reddito imponibile o meno, poiché questo valore esprime la capacità economica di un soggetto. Per accedere al gratuito patrocinio non serve il reddito ISEE.
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