Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi
Uno degli argomenti principali di questi giorni, nel mondo della politica, non può che essere quello relativo al vertice che vede come protagonista il nostro Paese e l’Africa. A partecipare ben 25 capi di Stato. L’obiettivo, ovviamente, è quello di poter lanciare il tanto ed atteso “Piano Mattei“. In merito a questo argomento ne ha parlato Romano Prodi. L’ex presidente del Consiglio ne ha parlato al ‘Corriere della Sera‘ in un colloquio con il giornalista Mario Ascione.
Già in altre occasioni aveva espresso il suo parere positivo nell’aiutare l’Africa, considerandolo anche un qualcosa di necessario per poter salvaguardare il nostro futuro. Non vuole soffermarsi più di tanto visto che, proprio nelle ultime ore, ne stanno parlando. Sicuramente si aspetta passi in avanti importanti per quanto riguarda un piano per l’energia, ma servono importanti risorse che continuano a scarseggiare. Ed è per questo motivo che chiede il pronto intervento da parte dell’Europa.
L’Italia, dal suo punto di vista, può fare ben poco per fronteggiare questa situazione. In particolar modo sulla loro forte penetrazione sistemica, in Africa, della Cina ed anche della Russia in ambito politico.
Successivamente si è soffermato anche sull’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Quest’ultima l’ha descritta come una “sorta di polizza di assicurazione per von der Leyen in caso di incidente elettorale”. Una attenzione, quella da parte della presidente della Commissione Europea nei confronti dell’Italia, la giudica “intensa e profonda”.
Non poteva non affrontare un altro argomento importante come quello relativo alle prossime elezioni Europee. Soprattutto su cosa vuole fare la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Il consiglio di Prodi, per l’italo-svizzera, è quello di non correre per Strasburgo se poi non ci vuole andare. Su questo ha un suo pensiero: “Presentarsi per attrarre voti senza poi ricoprire il ruolo rappresenta un distacco dalla volontà popolare e indebolisce la democrazia”.
In conclusione si sofferma su Giuseppe Conte e Donald Trump. Sul numero uno del Movimento 5 Stelle afferma che ancora deve decidere da chi parte stare, mentre sul candidato alla presidenza degli USA è pronto a rimettere in discussione l’intero scenario politico europeo e mondiale. In questo caso potrebbe far ridiscutere i rapporti che ci sono tra Europa e Stati Uniti ed altro.
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