C’è una nuova tassa sugli assegni pensionistici che ha gettato nello sconforto molti pensionati italiani. Scopriamo di cosa si tratta.
Con l’approvazione della legge di bilancio 2024 sono stati introdotte alcune novità che hanno a che fare con le pensioni. In particolare, i pensionati che lavorano nel comparto della sanità, dopo le numerose proteste degli ultimi mesi, potranno tirare un sospiro di sollievo. A quanto pare, infatti, i tagli preannunciati saranno decisamente più leggeri.
Oggi, però, vogliamo parlare di una nuova tassa che ha gettato nello sconforto molti pensionati italiani. Si tratta di un’indicazione fornita dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che si occupa di eseguire studi economici per i paesi membri (38), con lo scopo di individuare le criticità che potrebbero essere risolte migliorando la politica economica, finanziaria e sociale.
Secondo l’OCSE, il sistema pensionistico nazionale dell’Italia non è sostenibile. Per renderlo tale bisognerebbe introdurre una tassa su alcune pensioni.
Tassa sugli assegni pensionistici: nuova stangata in arrivo?
L’OCSE ha sottolineato come il sistema pensionistico italiano non sia sostenibile. Per migliorare questo aspetto l’Organizzazione ha suggerito di reintrodurre il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro.
Stiamo facendo riferimento ad una tassa che fino a qualche anno fa era operativa e veniva applicata sugli assegni pensionistici più alti. Lo scopo di questa tassazione era quello di recuperare, grazie alla trattenuta sulle pensioni d’oro, una parte dei fondi da destinare alla spesa pubblica.
Il contributo è stato in vigore con diverse formule fino al 2022, poi è stato eliminato. Ma oggi il contributo di solidarietà è tornato in auge, con lo scopo di rendere più stabile e sostenibile il sistema previdenziale italiano. A tale proposito, l’OCSE sta sottolineato come attualmente le pensioni rappresentino il 16,5% del prodotto interno lordo italiano. Si tratta di uno dei dati più alti, se paragonati a quello degli altri Stati membri.
Questa situazione porterebbe ad un vero e proprio tracollo finanziario, che potrebbe essere limitato o evitato con l’introduzione di un’indicizzazione automatica delle pensioni d’oro. Il contributo a cui stiamo facendo riferimento colpirebbe solo gli assegni pensionistici di importo elevato. Quando questa tassa è stata applicata ha assunto percentuali variabili.
Il contributo rappresenta una tassa sui redditi che colpisce determinate tipologie di pensioni. Andrebbero definite sia la platea che l’entità del contributo, in base a specifiche disposizioni di legge. In pratica spetta al legislatore e stabilire, in base agli obiettivi e alle condizioni finanziarie del paese, qual è l’aliquota da applicare.