L’esponente del Partito Democratico ed ex ministro della Salute, Roberto Speranza, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Quotidiano Nazionale’
Nel corso della presentazione del suo libro, alla Camera, “Perché guariremo“, ha voluto fortemente la presenza di due esponenti politici molto importanti come Elly Schlein e Giuseppe Conte. Roberto Speranza, in una intervista rilasciata al ‘Quotidiano Nazionale‘, rivela di credere fortemente in una importante collaborazione tra il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle. Soprattutto in vista delle prossime elezioni europee.
Proprio in merito a questo tema si è voluto soffermare sulla possibilità che la segretaria del partito possa candidarsi ufficialmente. A differenza di molti altri (che le stanno consigliando cosa fare) non vuole essere un’altra voce in più visto che confida nelle sue capacità e saprà ben comportarsi nel presentare una lista forte. A prescindere dalle europee, però, c’è anche da pensare alle amministrative.
Anche in questo caso fa sapere che bisogna coltivare un terreno comune. Inevitabilmente non si è potuto non soffermare sull’attuale governo: “Sento dire che non è all’altezza, ma non c’è una alternativa. L’alternativa, però, c’è già stata: ovvero il governo giallo-rosso che ha unito larga parte dell’odierna opposizione”. Inoltre ha voluto ricordare quanto è stato fatto negli anni passati: una pandemia affrontata con misure coraggiose per famiglie ed imprese, la battaglia del Pnrr con 209 miliardi portati all’Italia.
Proprio come riportato nel suo libro spera che si possano effettuare degli importanti passi in avanti per quanto riguarda il salario minimo e la sanità. Non si è fatta attendere la domanda in merito al “no” dell’allora ex premier, Giuseppe Conte, per quanto riguarda i 35 miliardi di euro del Mes sanitario. Per Speranza non è stato un errore e che per la sanità sono stati ricevuti 20 miliardi di euro, anche se rivela: “Il non aver attivato il Mes allora non può essere una scusa per non investire oggi“.
Sul “fine vita” in Veneto ha fatto molto discutere l’astensione da parte di Anna Maria Bigon. In merito a questa sua decisione l’ex ministro della Salute ha precisato che non avrebbe mai pensato di votare come lei. Allo stesso tempo, però, ci ha tenuto a precisare che non è mai stata materia di disciplina del partito e che sui temi etici vige sempre il rispetto delle posizioni di coscienza.
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