Acquistare alimenti prodotti da marchi famosi non sempre equivale a sicurezza e alta qualità e le ultime indagini lo dimostrano.
I consumatori sono sempre più attenti a ciò che acquistano e poi portano in tavola, ma si trovano di fronte ad ampie difficoltà a capire se un alimento sia sano, o prodotto secondo gli standard di sicurezza, perché le etichette sono spesso fuorvianti.
Proprio per aiutare i consumatori, esistono delle realtà che spiegano come, appunto, leggere un’etichetta, o come capire se ciò che stanno acquistando sia italiano o meno, e altro ancora. Ad esempio la rivista Il Salvagente, come altre, effettua dei test su prodotti alimentari o bevande, per dare poi ulteriori informazioni.
Recentemente, Il Salvagente ha analizzato la pasta di molti marchi famosi, quelli che troviamo al supermercato, e ciò che è emerso ha messo in allarme. Ecco perché.
Pasta di marchi famosi con tracce di sostanze dannose per la salute, attenzione
I test effettuati dalla rivista per consumatori ha riguardato 14 diversi marchi di pasta famosi, di quelli che troviamo al supermercato.
Gli esperti hanno valutato innanzitutto l’origine del grano usato per fare la pasta (non sempre “pasta italiana significa anche grano italiano, tutt’altro), e poi se vi fossero tracce di glifosato, un pericoloso erbicida che causa danni alla salute. Gli esperti hanno anche cercato l’eventuale contaminazione da pesticidi e micotossine.
Può sembrare assurdo che in un pacco di pasta, alimento che gli italiani mangiano praticamente tutti i giorni, vi siano sostanze dannose, eppure è la realtà. Certo, le tracce sono sempre sotto ai limiti di legge, ma appunto la pasta viene mangiata spesso, per tanti anni, e le (seppur poche) sostanze alla fine si accumulano nell’organismo.
In Italia e in Europa le regole sono molto rigide, ma purtroppo anche le aziende e i marchi famosi non riescono a garantire la purezza al 100% del grano con cui poi fanno la pasta. Le aziende si difendono sostenendo che “micotossine o i residui di trattamenti fitosanitari possono “attaccare” o rimanere localizzati in una parte della partita di grano usata per produrre la pasta” e dunque, in sostanza, qualche lotto può risultare peggiore degli altri. Ma il consumatore, però, paga sempre la stessa cifra per comprare la pasta, e spera che sia un prodotto sano.
Tra i 14 marchi di pasta testati, almeno 2 sono risultati “insufficienti”; ebbene, come detto poco sopra, le tracce di sostanze rientrano nei limiti di legge, ma è giusto che i consumatori sappiano cosa stanno mettendo nel carrello. Ecco le specifiche dei due tipi di pasta che non hanno superato i test:
Conad mezze maniche rigate 84:
- origine del grano: Italia, UE e non UE
- glifosato: 0,070 mg/kg
- altri pesticidi: assenti
- punteggio complessivo: 5,9 su 10.
Garofalo mezze maniche rigate 32:
- origine del grano: Italia e Australia
- glifosato: 0,070 mg/kg
- altri pesticidi: assenti
- Don: 115 mcg/kg
- punteggio complessivo: 5 su 10.