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Cronaca

Allarme pasta contaminata al supermercato: marchi famosi nel mirino, è da buttare

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Stefania Guerra

Acquistare alimenti prodotti da marchi famosi non sempre equivale a sicurezza e alta qualità e le ultime indagini lo dimostrano.

I consumatori sono sempre più attenti a ciò che acquistano e poi portano in tavola, ma si trovano di fronte ad ampie difficoltà a capire se un alimento sia sano, o prodotto secondo gli standard di sicurezza, perché le etichette sono spesso fuorvianti.

Non sempre i marchi famosi di pasta sono anche di qualità – Napolicityrumors.it

Proprio per aiutare i consumatori, esistono delle realtà che spiegano come, appunto, leggere un’etichetta, o come capire se ciò che stanno acquistando sia italiano o meno, e altro ancora. Ad esempio la rivista Il Salvagente, come altre, effettua dei test su prodotti alimentari o bevande, per dare poi ulteriori informazioni.

Recentemente, Il Salvagente ha analizzato la pasta di molti marchi famosi, quelli che troviamo al supermercato, e ciò che è emerso ha messo in allarme. Ecco perché.

Pasta di marchi famosi con tracce di sostanze dannose per la salute, attenzione

I test effettuati dalla rivista per consumatori ha riguardato 14 diversi marchi di pasta famosi, di quelli che troviamo al supermercato.

I pesticidi usati nelle coltivazioni arrivano nel prodotto finito – Napolicityrumors.it

Gli esperti hanno valutato innanzitutto l’origine del grano usato per fare la pasta (non sempre “pasta italiana significa anche grano italiano, tutt’altro), e poi se vi fossero tracce di glifosato, un pericoloso erbicida che causa danni alla salute. Gli esperti hanno anche cercato l’eventuale contaminazione da pesticidi e micotossine.

Può sembrare assurdo che in un pacco di pasta, alimento che gli italiani mangiano praticamente tutti i giorni, vi siano sostanze dannose, eppure è la realtà. Certo, le tracce sono sempre sotto ai limiti di legge, ma appunto la pasta viene mangiata spesso, per tanti anni, e le (seppur poche) sostanze alla fine si accumulano nell’organismo.

In Italia e in Europa le regole sono molto rigide, ma purtroppo anche le aziende e i marchi famosi non riescono a garantire la purezza al 100% del grano con cui poi fanno la pasta. Le aziende si difendono sostenendo che “micotossine o i residui di trattamenti fitosanitari possono “attaccare” o rimanere localizzati in una parte della partita di grano usata per produrre la pasta” e dunque, in sostanza, qualche lotto può risultare peggiore degli altri. Ma il consumatore, però, paga sempre la stessa cifra per comprare la pasta, e spera che sia un prodotto sano.

Tra i 14 marchi di pasta testati, almeno 2 sono risultati “insufficienti”; ebbene, come detto poco sopra, le tracce di sostanze rientrano nei limiti di legge, ma è giusto che i consumatori sappiano cosa stanno mettendo nel carrello. Ecco le specifiche dei due tipi di pasta che non hanno superato i test:

Conad mezze maniche rigate 84:

  • origine del grano: Italia, UE e non UE
  • glifosato: 0,070 mg/kg
  • altri pesticidi: assenti
  • punteggio complessivo: 5,9 su 10.

Garofalo mezze maniche rigate 32:

  • origine del grano: Italia e Australia
  • glifosato: 0,070 mg/kg
  • altri pesticidi: assenti
  • Don: 115 mcg/kg
  • punteggio complessivo: 5 su 10.
Stefania Guerra

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