L’episodio incriminato è avvenuto qualche anno fa proprio i concomitanza di alcuni lavori, ma la risposta è arrivata solo adesso
Una cosa che è successa a tante persone. Camminare per strada e non accorgersi di imbattersi in una piccola buca o in un pezzo di strada non proprio uniforme e di cadere e di farsi male. Tanti ci passano sopra, altri chiedono un risarcimento al comune o quanto meno a chi è responsabile della manutenzione delle strade. E’ successo ad una persona che è caduta in una buca e ha chiesto al Comune 65mila euro di risarcimento danni. E’ successo a Milano, ma è un esempio che può accadere in qualsiasi città.
Il signor R. M. E. si è fatto male e ha avanzato una richiesta di risarcimento danni al Comune di Milano dopo che in dato 27 febbraio del 2018, si era fatto male cadendo in una buca davanti all’ex mercato comunale di viale Monza, zona Gorla. E qui, stando alla legge le responsabilità sono di Unareti e del Comune stesso, perché, sostiene la vittima, quel problema stradale sul marciapiede era stato causato da alcuni lavori pubblici che in quel momento erano in corso per poter inserire e riparare dei cavi elettrici.
Il Comune nega i soldi: poteva stare più attento
Tutto nasce quel giorno, con l’uomo che stava camminando tranquillamente sul marciapiede e non si era accorto di “una buca in corrispondenza di un chiusino metallico di forma circolare sporgente per circa 3-4- centimetri”, c’è scritto nell’atto processuale tra il Comune e la vittima. In un primo tentativo, l’uomo che è caduto aveva chiesto un risarcimento direttamente alla ditta, la Unireti, che si stava occupando dei lavori, ma ha incassato un netto rifiuto e così ha deciso di rivalersi sul Comune.
Ma non gli è andata bene nemmeno in quel caso, anche perché il Comune ha risposto senza mezzi termini e anche con l’ausilio del giudice che, praticamente, essendo giorno, l‘uomo doveva stare più attento a dove camminava. Una decisione e una presa d’atto che fa un po’ ridere, tanto che l’uomo avrebbe fatto ricorso. Ora non resta che attendere.