Apnee notturne: non causano danni soltanto al cuore, ma potrebbero scatenare questo disturbo invalidante nel corso del tempo.
I disturbi del sonno come le apnee notturne possono avere gravi conseguenze sulla salute se non vengono riconosciuti e trattati prontamente. Un recente studio condotto su un modello animale di apnea ostruttiva, ha rivelato che la carenza di ossigeno che si verifica durante le apnee può influenzare l’espressione di numerosi geni nel nostro corpo, compresi quelli del nostro orologio biologico. I cambiamenti genetici maggiori sono stati osservati nei polmoni, ma anche cuore, fegato e cervelletto sono stati colpiti.
Secondo gli studiosi, questi nuovi dati potrebbero spiegare i danni d’organo che i pazienti affetti da apnee notturne croniche non trattate possono subire. La ridotta ossigenazione del sangue durante il sonno può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache come ipertensione, fibrillazione atriale, infarto e ictus. Inoltre, la frammentazione del sonno a causa delle apnee può causare un eccesso di sonnolenza diurna che espone a un maggior rischio di incidenti automobilistici, lavorativi e domestici.
Apnee notturne: attenzione a questo disturbo
Le conseguenze delle apnee notturne sulla salute non si fermano qui. Studi recenti suggeriscono che queste apnee potrebbero essere anche correlate a un maggior rischio di demenza. Una ricerca pubblicata sulla rivista Neurology ha evidenziato una connessione tra apnee notturne e riduzione del volume cerebrale.
Gli individui con placche amiloidi, un segno precoce di Alzheimer, e gravi apnee notturne avevano maggiori probabilità di presentare riduzione del volume cerebrale nell’area coinvolta nella memoria. Questo suggerisce che le persone alle prime fasi dell’Alzheimer potrebbero essere più vulnerabili agli effetti negativi delle apnee notturne, che potrebbero aumentare le possibilità di deficit della memoria.
Tuttavia, i ricercatori francesi ipotizzano che il trattamento delle apnee potrebbe migliorare le capacità cognitive e ritardare la degenerazione nervosa. Uno studio alla San Raffaele di Milano ha rivelato che le persone con gravi apnee notturne presentavano una riduzione del volume della corteccia cerebrale in diverse aree, ma che questo processo era reversibile con l’uso del trattamento Cpap, un apparecchio per la ventilazione usato di notte per trattare le apnee.
È importante quindi riconoscere i sintomi delle apnee notturne per poter intervenire correttamente. Il russamento è un campanello d’allarme, ma ci sono anche altri segnali come il sonno notturno agitato, la necessità di alzarsi spesso per urinare durante la notte, la sudorazione eccessiva e il senso di soffocamento al risveglio. Altri sintomi diurni includono la sensazione di sonno non ristoratore, la stanchezza e l’eccessiva sonnolenza diurna.
Il trattamento più diffuso ed efficace per le apnee notturne è la Cpap, che consiste nell’utilizzo di apparecchi per ventilazione a pressione positiva continua durante il sonno. Altre strategie possono includere la perdita di peso e la terapia posizionale. È importante diagnosticare precocemente le apnee notturne e curarle in modo adeguato per prevenire danni alla salute e ritardare o prevenire la neurodegenerazione.