Un dilemma che affligge da sempre i consumatori, quello degli elettrodomestici in garanzia. È importante però fare chiarezza.
Sarà capitato un po’ a tutti di dover risolvere alla svelta un guasto a un elettrodomestico acquistato da poco tempo. Purtroppo può succedere che si tratti di difetti di fabbricazione, oppure semplicemente un episodio sfortunato. Ovviamente se l’oggetto rientra in garanzia, può sorgere il dubbio se la chiamata per la riparazione debba essere pagata o meno. La risposta in realtà è molto meno scontata di quanto si pensi, non tutti i consumatori sono a conoscenza della procedura corretta da adottare in questi casi.
Fermo restando che la garanzia biennale non può assolutamente essere ‘ridotta da contratto’, è concessa unicamente se il prodotto in questione è a uso personale. Per quel che concerne invece gli acquisti per attività professionali – ricordiamo che si può detrarre la cifra dalle tasse mettendo a disposizione il numero di Partita Iva – la garanzia invece si accorcia e diventa di un anno. Partendo da queste premesse, è importante conoscere i propri diritti.
Si è rotto l’elettrodomestico che hai appena comprato, quanto devo pagare?
Sia che si tratti della garanzia di un anno per uso professionale di un prodotto, sia che si tratti di quella da due anni per uso personale, ogni costo di riparazione in caso di guasto non è mai a carico del consumatore. La verità che non tutti conoscono: non bisogna sborsare un centesimo. E questo scenario è valido sia per la chiamata che per l’intervento in sé per sé. Le spese non possono essere addebitate nel caso in cui l’oggetto rientri ancora nella copertura.
Diverso il caso in cui il guasto è stato causato per un utilizzo improprio, anche se la Legge tende (parzialmente) una mano: se la riparazione viene richiesta entro il primo anno dall’acquisto allora sarà il negoziante a dover spiegare quanto accaduto e dimostrare di non essere ‘nel torto’; se invece viene richiesta durante il secondo anno di garanzia allora è l’acquirente a impegnarsi per provare che si sia trattato di un difetto già esistente e pregresso.
Importante specificare inoltre che il venditore stesso potrà avanzare la proposta di contattare il centro assistenza, tuttavia i costi di trasporto e di riparazione non graveranno sulle spalle del consumatore. Infine, se non c’è modo di risolvere il problema, allora è possibile richiedere indietro la cifra spesa per il prodotto.