Debiti fino a 100.000 euro? Grazie alla Legge Anti Suicidi possono essere cancellati. Quello che c’è da sapere.
Soprattutto in periodi di crisi economica – e possiamo dire che almeno dal 2007-2008 questa espressione non ci ha mai abbandonato veramente – si affaccia lo spettro del suicidio per debito. Molti imprenditori, strangolati dai debiti, hanno purtroppo visto nella tentazione di farla finita l’unica via di uscita praticabile.
Il legislatore provvidenzialmente non è rimasto a guardare e da diversi anni ormai ha introdotto delle misure di protezione sociale che mirano a prevenire situazioni estreme dovute a insormontabili difficoltà finanziarie. Tra queste anche la cosiddetta legge Anti Suicidi.
Si tratta della Legge 3/2012 che permette ai tribunali di intervenire in quei casi in cui una situazione di sovraindebitamento gravante su persone o intere famiglie può spingere qualcuno ad atti suicidari. Si tratta insomma di delineare un percorso legale che conduca alla ristrutturazione o alla cancellazione del debito. Un modo per dare una seconda chance e prevenire la disperazione che potrebbe trasformarsi in tragedia.
Legge Anti Suicidi 2024: come ti cancello fino a 100 mila euro di debiti
Che la Legge Anti Suicidi possa letteralmente salvare la vita lo mostra una vicenda recente: un verdetto che possiamo considerare un autentico turning point, un punto di svolta che ha permesso a una donna di ricominciare da capo senza il peso insostenibile di un pignoramento.
Dal Tribunale di Imperia è arrivata infatti una sentenza storica. Per la prima volta nella provincia ha trovato applicazione l’esdebitazione dell’incapiente prevista dalla legge anti suicidi. In questo modo una giovane madre romena si è vista annullare un debito di 100 mila euro. Il giudice ha riconosciuto che per la donna era impossibile saldare il suo debito con l’Agenzia delle Entrate, accogliendo così la richiesta del suo legale.
Tutto parte nel 2010 quando la donna – che allora aveva 22 anni – era giunta in Italia da sola con la figlioletta di 3 anni. I guai cominciarono per lei quando, entrata in società per la gestione di un bar a Imperia, si trovò poi oberata da un debito preesistente della società. Nel 2020 la donna uscì dalla società, ma a sua insaputa si trovò anche una cartella esattoriale da pagare: 100 mila euro di debito. Da qui la decisione di affidarsi a un legale che è riuscito a ottenere un provvedimento definitivo del Tribunale di Imperia.
Formalmente cancellato dunque il pesantissimo debito e respinta l’opposizione presentata dall’Agenzia delle Entrate. Il Tribunale ha riconosciuto la totale incapienza della donna, esdebitata perché non poteva in alcun modo ripagare il debito contratto dalla società. La sola condizione che dovrà osservare sarà quella di destinare le eventuali eccedenze di reddito dei prossimi 4 anni al pagamento dei creditori.