Scompare un personaggio simbolo del cinema moderno, stroncato improvvisamente da un attacco cardiaco
Aveva coronato il sogno di una vita, il premio Oscar solo lo scorso anno dopo avere lavorato per tutta la vita nel settore degli effetti speciali e dell’animazione… “scegliendo il retrobottega e il lavoro gomito a gomito con ragazzi giovanissimi con i quali condivideva la sua idea visionaria e fantasiosa dando vita ai suoi personaggi” così come lo ha descritto il grande regista Guillermo Del Toro con cui aveva collaborato per il suo grande capolavoro, Pinocchio.
La notizia della morte di Mark Gustafson, ha destato molta impressione tra gli appassionati di cinema: in particolare tra chi riconosceva in Gustafson un talento fuori dal comune.
Mark Gustafson, il genio dell’animazione
Il regista scomparso aveva 64 anni, compiuti nel settembre scorso. La notizia della morte è stata condivisa dalla sua famiglia e immediatamente ha raccolto il cordoglio di migliaia di appassionati e di fan ma anche quello di decine di personaggi estremamente illustri che avevano collaborato con lui.
Il lavoro di Gustafson per Pinocchio, che aveva diretto insieme a Del Toro, è stato uno degli highlight del 2022. Il film pubblicato su Netflix si era rivelato un grande successo e aveva condotto i due registi all’Oscar per il miglior film di animazione.
Guillermo Del Toro si è detto devastato dalla scomparsa del collega e amico: “L’ho sempre ammirato da molto prima di incontrarlo e di lavorare con lui. Mark era un visionario, un autentico pilastro dell’animazione stop motion, un artista di valore assoluto. Ma lavorando con lui, conoscendo a fondo lui e la sua famiglia, ho conosciuto anche un uomo di forti sentimenti, sensibile e incredibilmente spiritoso. Nel nostro ambiente era una leggenda che ha preferito lavorare nell’ombra, sfuggendo i riflettori”.
Un Oscar e tre Golden Globe
L’Oscar è stato solo il più clamoroso dei premi raccolti da Gustafson e Del Toro che hanno conquistato anche un Golden Globe, tre Visual Effects Society Awards e cinque Annie Awards proprio in considerazione del lavoro di animazione condotto da Gustafson. Un risultato assolutamente straordinario.
La storia di Pinocchio Del Toro e Gustafson è ambientata in Italia ma in un contesto completamente diverso dalla favola di Collodi che tutti noi conosciamo. Pinocchio viene modellato da Geppetto in Toscana, immediatamente dopo la prima guerra mondiale, nel pieno della deriva fascista del paese.
Dopo aver perso il figlio in un bombardamento, Geppetto decide di creare un burattino dal legno dell’albero piantato sulla tomba del ragazzo: Pinocchio vivrà tutte le esperienze straordinarie raccontate dal classico di Collodi, in una narrativa ulteriormente arricchita da alcuni aspetti innovativi. Inclusa la drammatica esperienza della guerra…
“Un artista ispirato e visionario”
Il tributo pubblicato da Del Toro sul regista scomparso è davvero toccante… “Ci dicono di non incontrare mai i nostri eroi. Io non sono d’accordo. Mark in qualche modo era l’eroe di un cinema che può essere straordinariamente tecnologico e incredibilmente artistico, artigianale. Lui faceva parte di questa storia. Lascia una eredità incredibile perché ha formato decine di ragazzi appassionati, bravi e curiosi almeno quanto lui e che hanno imparato tanto. Insieme abbiamo prodotto un film generoso, bello, coraggioso e complicato. Lavorando senza soste, superando le difficoltà del Covid collegandoci ogni minuto on line”.
Un pioniere e un innnovatore
Mark Gustafson aveva iniziato la sua carriera nell’animazione nei primi anni ‘80 attraversando tutte le fasi della produzione in animazione, da quella più artistica e artigianale con i disegni sovrapposti, ai modellini in argilla – con i quali realizzò lo splendido speciale Claymation Christmas Celebration nel 1987 – fino a California Raisins che gli valse di nuovo numerosi premi e riconoscimenti.
Il primo Oscar arrivò molto tardivamente rispetto allo straordinario e lungo lavoro negli studios, in particolare dopo il film Fantastic Mr. Fox anch’esso candidato alla statuetta ma non vittorioso.
Gustafson ha prodotto per molti anni una gamma estremamente ampia di cortometraggi, diventati oggetto di studio per tutti gli appassionati di animazione. Ma in Pinocchio ha riversato tutte le sue conoscenze e passioni raggiungendo l’eccellenza e andando al di là di ogni aspettativa.
Il film prodotto da Netflix si è rivelato un clamoroso successo anche dal punto di vista del pubblico. E dopo avere incassato premi e consensi Gustafson si era rimesso al lavoro su due progetti: uno modernissimo dal titolo Milepost 88, caratterizzato da un’animazione tridimensionale di nuovissima generazione, e una tradizionale, ancora con i modellini di argilla che lui stesso disegnava e produceva nel suo laboratorio in Oregon, dove tornava a lavorare in fase creativa dividendosi tra il suo avveniristico studio di animazione di Hollywood, considerato uno dei più moderni e avanzati del mondo.
Gustafson lascia la moglie, la musicista Jennifer Smieja.