Se non vuoi prendere una multa non fare questi errori con la Certificazione Unica: attenzione o potresti rischiare grosso!
La Certificazione Unica nel nostro sistema tributario è un documento fiscale presentato dai sostituti d’imposta per il pagamento dell’Irpef sui redditi da lavoro dipendente e autonomo e su redditi diversi. Quest’anno i sostituti d’imposta dovranno trasmettere in modalità telematica all’Agenzia delle Entrate le Certificazioni Uniche entro il 18 marzo e non entro il 16 come gli altri anni, dal momento che tale data nel 2024 cadrà di sabato.
Ma attenzione, perché se non si vuole rischiare di andare incontro a multe e sanzione occorre evitare di commettere inutili errori. Ecco quali sono i dettagli da non trascurare per non rischiare brutte sorprese.
Certificazione Unica: controlla subito questi dettagli se non vuoi rischiare multe e sanzioni
Come abbiamo anticipato poco fa, quest’anno i sostituti d’imposta dovranno presentare le Certificazioni Uniche entro il 18 marzo. A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con alcuni chiarimenti. In particolare ha precisato che nella Certificazione Unica 2024 bisognerà riportare tutti i dati relativi ai familiari che nel 2023 sono stati fiscalmente a carico, figli compresi.
Un’informazione fondamentale al fine di permettere all’Inps di erogare l’Assegno Unico e calcolare le detrazioni spettanti e le altre agevolazioni. Il sostituto d’imposta quindi deve compilare la sezione dedicata ai Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico della Dichiarazione Unica 2024 seppur il dipendente in questione percepisce l’Assegno Unico, anche perché per i figli di età superiore ai 21 anni valgono ancora le detrazioni per figli a carico.
Si ricorda inoltre che per i figli disabili di età pari o superiore a 21 anni le detrazioni fiscali sono cumulabili con l’Assegno Unico che si percepisce. Nell’ambito delle sue precisazione, l’Agenzia delle Entrate ha sottolineato anche che le informazioni sui figli a carico per cui non spettano le detrazioni devono comunque essere riportate perché servono per il calcolo delle addizionali regionali Irpef nelle Regioni che prevedono specifiche agevolazioni per il carico fiscale.
Infine, oltre a controllare che la Certificazione Unica contenga tutte le informazioni necessarie a proposito dei figli a carico, bisogna anche verificare che nei righi da 1 a 9 siano riportati il grado di parentela, il codice fiscale, il numero di mesi a carico, la percentuale di detrazione spettante e il numero dei mesi per i quali spettano le detrazioni per figli di età uguale o superiore a 21 anni.