Bullismo sul web, ragazzo riceve messaggi denigratori, minacce e insulti: denunciato tiktoker

Ennesima violenza sui social: stavolta è stato denunciato un tiktoker che ha minacciato un giovane ragazzo

Resta il tema del momento quello legato alla violenza dei più giovani sui coetanei, un fenomeno che si verifica sia a scuola che in altri contesti quotidiani. Gran parte della responsabilità di questi atteggiamenti è anche da attribuire ai social, dove diventano virali video violenti e dove il bullismo padroneggia.

Tik Tik
Ragazzo minacciato e insultato sul web – Napoli Cityrumors.it (PixaBay)

 

In questo caso, a denunciare il fatto è stato un giovane ragazzo, vittima di violenza verbale da parte di un tiktoker nata dopo un banale litigio su una piattaforma per videogame multiplayer. La vittima, di 16 anni, si è rivolta ai carabinieri per individuare e denunciare il tiktoker 25enne con migliaia di follower.

Messaggi minatori e insulti telefonici, spavento per un 16enne

La faccenda si è consumata nel Napoletano, con la vittima che ha avuto prima la forza di abbandonare il gioco e poi di raccontare la vicenda ai genitori. La persecuzione che ha fatto seguito al litigio, fatta di messaggi denigratori, minacce e insulti, aveva fatto precipitare la vittima in un crescente senso di isolamento.

Social
Tiktoker denunciato – Napoli Cityrumors.it (PixaBay)

Dopo aver ricevuti messaggi minatori e insulti telefonici, il giovane, accompagnato dal padre, si è recato dai carabinieri di San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli, che hanno fatto subito scattare le indagini: i militari dell’Arma hanno scoperto che dietro le invettive c’era un tiktoker 25enne di Melito di Napoli, seguito da migliaia follower.

Il tiktoker è stato così denunciato per atti persecutori. “La vicenda raccontata – spiega in una nota il comando provinciale dei carabinieri di Napoli – solleva interrogativi concreti sulla cultura digitale e invoca la necessità di affrontare la piaga del bullismo in ogni sua forma. L’intervento dei Carabinieri aggiunge un elemento di speranza, indicando che la giustizia può penetrare anche nel mondo digitale. Qualsiasi campanello d’allarme percepito, specie quando di mira ci sono minori, va raccolto e denunciato”.

Gestione cookie