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Cronaca

Castello delle Cerimonie, la Sonrisa chiude definitivamente i battenti: la struttura verrà abbattuta

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Claudio Rossi

Una trasmissione cult, “Il Castello delle Cerimonie”. Ora l’iconica struttura “La Sonrisa” cesserà di esistere: ecco perché

Addio al “Castello delle Cerimonie”. La notizia, appena giunta, è di quelle clamorose. I fan della trasmissione in onda su Real Time non potranno più ammirare “La Sonrisa”, la celebre struttura che il programma televisivo ha reso a dir poco iconica nel nostro Paese. Ecco perché verrà abbattuta.

Addio a “Il castello delle cerimonie” foto: realtime.it – (napoli.cityrumors.it)

La trasmissione è ormai un cult nel nostro Paese. Ma, superati ormai i dieci anni di vita, patisce ora questo brutto colpo. In onda da gennaio 2014 su Real Time ambientato nel Grand Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, il programma ha registrato record importanti in termini di ascolti.

La leggenda narra che l’imprenditore Tobia Antonio Polese, allora macellaio, avesse colto l’idea di realizzare una struttura come La Sonrisa trovando ispirazione in una intervista all’avvocato Gianni Agnelli e ai suoi propositi di investire nel turismo in Campania, una delle regioni più belle d’Italia.

Il programma, invece, è una apoteosi del kitsch: le puntate del programma vedono protagonista il Boss delle cerimonie, ovvero Antonio Polese (e, dopo la morte di questi, nel 2016, la figlia Imma), proprietario del Grand Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, dove organizza matrimoni sfarzosi.

Addio a La Sonrisa

Ora, però, La Sonrisa chiude, per sempre. E, anzi, vi è la concreta possibilità che venga abbattuta. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione. E questo nonostante la dichiarazione di prescrizione dei reati. Il caso è quello della sentenza che, in primo grado, aveva condannato a un anno di reclusione con pena sospesa per Rita Greco, defunta moglie del “Boss delle Cerimonie” Tobia Antonio Polese, e per Agostino Polese, suo fratello e amministratore della società.

La Cassazione ha disposto la confisca de “La Sonrisa” foto: lasonrisa.it – (napoli.cityrumors.it)

La vicenda giudiziaria aveva avuto inizio nel 2011 e, secondo l’ipotesi dell’accusa, La Sonrisa sarebbe il frutto di una serie di abusi edilizi perpetrati su tutta l’area di oltre 40mila metri quadri a partire dagli anni’80. Un processo di primo grado, definito nel 2016 davanti al Tribunale di Torre Annunziata e parzialmente riformato in secondo grado, davanti alla Corte d’Appello di Napoli. Ora, la decisione definitiva, che arriva dal terzo grado di giudizio: la Cassazione. Gli Ermellini hanno dichiarato la prescrizione dei reati. 

Ma questo non salva, in forza della legge, la struttura dalla confisca riguardante gli immobili e i terreni su cui sorge la struttura ricettiva, che saranno acquisiti a patrimonio del Comune di Sant’Antonio Abate. E probabilmente quella struttura, proprio perché ritenuta abusiva, sarà abbattuta.

Claudio Rossi

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