Brutte notizie per i dipendenti statali: con la nuova riforma le pensioni penalizzano lo stipendio dell’assegno d’uscita.
Le pensioni dei dipendenti statali in Italia stanno subendo una penalizzazione che si traduce in un assegno sempre più ridotto rispetto alla retribuzione media della vita lavorativa. Secondo gli esperti di Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente, circa il 30% degli statali si trova ad affrontare questa situazione.
Con la prospettiva di andare in pensione con soltanto la metà dello stipendio percepito durante la carriera lavorativa. Questo scenario preoccupante crea un gap gender ancora più ampio, con le donne che rischiano di percepire una pensione fino al 26% inferiore rispetto agli uomini.
Brutte notizie per gli statali: pensione a rischio riduzione
La spesa pensionistica in Italia rappresenterà circa il 16,2% del Pil nel 2024, in aumento rispetto al 15,8% del 2023. Questo incremento, dovuto anche alla rivalutazione delle pensioni in base all’inflazione, avrà un impatto significativo sul sistema pensionistico e sui cittadini. È importante sottolineare che nel 2010 si prevedeva una spesa pensionistica pari al 15% del Pil per il 2020 e al 16% per il 2045. Ogni punto percentuale di aumento corrisponde a circa 19 miliardi di spesa pensionistica aggiuntiva all’anno.
Le nuove regole introdotte dal Governo nel 2024 hanno modificato le modalità di accesso alla pensione non solo per coloro che sono prossimi all’età pensionabile. Ma anche per i lavoratori più giovani che hanno iniziato a lavorare a partire dal 1996 e rientrano nel sistema di calcolo contributivo. Per questi lavoratori, la possibilità di accedere alla pensione anticipata è diventata più difficile. Il valore minimo dell’assegno è stato aumentato a 1.320 euro netti al mese. Le donne con figli hanno una soglia leggermente più bassa, mentre negli anni dell’anticipo la pensione non potrà superare i 2.230 euro netti al mese.
La situazione previdenziale in Italia è sempre più critica, con milioni di lavoratori che andranno in pensione con un assegno dimezzato rispetto allo stipendio percepito durante la vita lavorativa. È fondamentale incentivare il risparmio previdenziale nei giovani e sensibilizzare sulla necessità di fare investimenti mirati per garantirsi una pensione dignitosa. In un contesto in cui la pensione è sempre più lontana, è indispensabile adottare strategie di risparmio consapevole e avvalersi di strumenti di previdenza complementare per garantirsi una sicurezza economica anche in età avanzata.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha evidenziato che i giovani che entrano nel mondo del lavoro passeranno circa un terzo della propria vita in pensione.