Il decreto Sud dello scorso settembre ha definito il passaggio dalle 8 Zes regionali o interregionali a una Zona unica: i dettagli
Urgono provvedimenti e, soprattutto, soluzioni al Sud. Le strutture tecniche competenti sono al lavoro e promettono lo sblocco in tempi rapidi dei due decreti al momento ‘non adottati’, ma resta alta l’incertezza segnalata da diverse imprese che intendono investire nella nuova Zes unica del Mezzogiorno.
Il decreto Sud dello scorso settembre, evidenzia Il Sole 24 Ore, ha definito il passaggio dalle otto Zes regionali o interregionali a una Zona unica coordinata dalla struttura di missione creata a novembre presso la presidenza del Consiglio ma la cui piena titolarità, con la acquisizione cioè della funzioni degli attuali commissari straordinari delle Zes territoriali, è stata rinviata dal 1° gennaio al 1° marzo 2024.
Modalità di accesso al nuovo credito d’imposta: la situazione
Intanto erano attesi anche un Piano strategico della Zes unica e un decreto del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr – di concerto con il ministro dell’Economia – per definire le modalità di accesso al nuovo credito d’imposta per gli investimenti finanziato in legge di bilancio con 1,8 miliardi per il 2024.
Il credito d’imposta mira a supportare investimenti iniziali, tra 200mila euro e 100 milioni, come definiti dal Regolamento Ue 651/201. Sono agevolati l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture nuove. È ammesso anche l’acquisto di terreni e l’acquisizione, realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali, ma entro il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Le strutture ministeriali promettono un’accelerazione a stretto giro per pubblicare il decreto.