Nel modello 730 non si devono indicare tutti i redditi percepiti. Ci sono entrate esenti dalla tassazione escluse dalla Dichiarazione.
I contribuenti che compilano in autonomia il modello 730 devono sapere quali sono i redditi da indicare e quelli da escludere dalla Dichiarazione dei Redditi perché esenti dalla tassazione.
Avete calcolato l’ISEE valido per il 2024? Se la risposta è sì ora potete concentrarvi sul prossimo obbligo, quello della dichiarazione dei redditi. A breve si riceverà il CU relativo ai redditi del 2023 e l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei contribuenti il modello 730 precompilato per facilitare la procedura di inoltro della Dichiarazione. Tanti cittadini scelgono di rivolgersi ai CAF e patronati per evitare errori nella compilazione.
Altri, invece, optano per la via telematica autonoma per velocizzare i tempo di invio. Ricordiamo, infatti, che prima si presenta la Dichiarazione dei Redditi prima arriverà il pagamento di un eventuale rimborso. Agire autonomamente significa, però, fare molta attenzione ai dati da inserire. Vediamo quali sono i redditi esclusi dall’obbligo di presentazione della dichiarazione.
Quali redditi non vanno inseriti nel modello 730
La lista è molto lunga, iniziamo con le pensioni escluse. Non si dichiarano i trattamenti dei cittadini invalidi, le indennità di accompagnamento, le pensioni di chi è diventato invalido nell’adempimento del proprio lavoro, le rendite INAIL, le pensioni sociali, le indennità di mobilità, le pensioni tabellari per menomazioni, l’assegno di maternità per le donne disoccupate e le maggiorazioni sociali. Tra i redditi esenti citiamo, poi, i dividendi netti percepiti per la partecipazione in società di capitali, gli interessi bancari, l’assegno di invalidità per ciechi e sordi, l’assegno di mantenimento dei figli.
La lista continua con
- alcune borse di studio,
- il trattamento di fine rapporto e le somme percepite una tantum per cessazione da lavoro dipendente essendo assoggettate a tassazione separata,
- i redditi da associazione sportiva dilettantistica a condizione che non superino la soglia di Legge (i primi 10 mila euro non concorrono alla formazione del reddito),
- le retribuzioni non percepite,
- le indennità di preavviso,
- le somme incassate per il patto di non concorrenza erogate entro il 12 gennaio dell’anno di imposta successivo,
- gli assegni di collaborazione ad attività di ricerca erogati dalle Università, Osservatori astronomici, astrofisici e vesuviano, enti pubblici e istituzioni di ricerca.
Infine, non vanno inseriti nel modello 730 nemmeno i canoni di locazione immobile abitativo se non sono stati percepiti o riscossi e a condizione che ci sia stata una convalida di sfratto per morosità dell’inquilino.
