A finire nella bufera stavolta è il pollo della Lidl. Dietro la maggior parte di questi prodotti c’è un mistero: scatta la protesta.
Una delle catene di supermercati più amate dagli italiani è sicuramente la Lidl. Il marchio tedesco nel corso degli anni è entrato nel cuore degli italiani grazie alla qualità dei suoi prodotti, a cui spesso sono abbinati dei prezzi a dir poco convenienti. Ogni settimane milioni di cittadini della penisola scelgono uno di questi esercizi proprio per queste caratteristiche, ma soprattutto per i suoi volantini in grado di offrire degli sconti davvero eccezionali.
Sono tantissimi infatti i prodotti messi in offerta. Non sono pochi gli utenti che lodano anche la qualità dei cibi messi in vendita non solo sugli scaffali, ma anche nel banco macelleria. Proprio questi standard elevati permettono di curare la nostra alimentazione senza spendere un occhio della testa. Adesso però sono numerosi i clienti che hanno messo in risalto un fenomeno a dir poco preoccupante. Infatti a finire nel loro mirino ci ha pensato il pollo della Lidl, avvolto da una bufera.
Nelle ultime settimane sono tantissimi i clienti che hanno messo nel mirino la Lidl per la qualità dei vari petti di pollo messi in vendita. Come riporta Il Fatto Quotidiano, sono sempre di più i consumatori che denunciano il fenomeno del “white striping” nei vari tipi di petto di pollo messi in vendita dalla catena. Attraverso un’indagine condotta su un vasto campione di campioni di petto di pollo provenienti da allevamenti convenzionali, è emerso che ben il 90% di essi presenta questa condizione.
Inoltre più della metà mostrano livelli significativi di gravità della malattia. Il “white striping” si manifesta con striature bianche parallele alle fibre muscolari della carne di pollo, un sintomo che denota una profonda sofferenza negli animali.
Questo problema è particolarmente evidente nei polli geneticamente selezionati per crescere rapidamente, spesso a discapito del loro benessere. La presenza del white straping potrebbe contraddire anche le etichette riportate sulle confezioni come “prodotto certificato” o “filiera controllata”.
Oltre ad essere un problema per il benessere animale, il white striping va ad alterare anche l’aspetto e la consistenza della carne. In questo modo si va a ridurre il contenuto di proteine e va aumentato quello dei grassi, compromettendo la qualità nutrizionale del prodotto.
Questo va in contrasto anche con il pensiero comune che il petto di pollo sia una scelta alimentare salutare. Adesso gli utenti chiedono maggiori tutele alla Lidl per i polli allevati nelle sue filiere. Ad oggi però non sono tati raggiunti risultati, con Lidl che sostiene di garantire la qualità dei loro prodotti.
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