Chi non invierà la domanda per la pensione anticipata entro il 28 febbraio potrà dire addio all’idea di pensionamento. È caos.
La Circolare Ministeriale numero 16553 del 14 febbraio 2024 invita caldamente i lavoratori ad inviare domanda per accedere alla pensione anticipata. Ci sono pochissimi giorni di tempo, occorre muoversi subito. A chi si rivolge il messaggio?
La pensione anticipata permette di lasciare il mondo del lavoro prima della maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia ossia 67 anni di età e venti anni contributi. Gli scivoli tra cui scegliere sono diversi ma ci sono requisiti da rispettare per potervi accedere. Alcune misure, in particolare, hanno paletti molto limitanti come la pensione per i precoci.
Che si rivolge esclusivamente a chi ha maturato un anno di contributi prima dei 19 anni e appartiene ad una delle categorie ammesse all’APE Sociale (Invalidi dal 74%, caregiver da almeno sei mesi, disoccupati e addetti alle mansioni gravose). Le pensioni anticipate richiedono la soddisfazione di requisiti anagrafici e/o contributivi spesso difficili da raggiungere per tanti lavoratori.
Un esempio sono i 42 anni e dieci mesi di contributi richiesti dalla pensione anticipata ordinaria (un anno in meno per le donne). Si aggiunge in alcuni casi un limite temporale per inviare domanda.
La Circolare Ministeriale avvisa della riapertura delle domande per i docenti e il personale ATA che vogliono andare in pensione con Quota 103 e Opzione Donna. In più fornisce le indicazioni operative da mettere in atto. Entro il 28 febbraio 2024 saranno a disposizione le istanze POLIS per le cessazioni online del personale docente e ATA con la pensione anticipata flessibile.
Contemporaneamente vige anche il diritto di richiedere il pensionamento con l’APE Sociale. Nella circolare si legge come le lavoratrici che hanno presentato domanda di cessazione POLIS con Opzione Donna con esito positivo e che presenteranno domanda di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE Sociale entro il 31 marzo 2024 potranno comunicare alla sede INPS di competenza territoriale la rinuncia alla domanda di Opzione Donna.
Ricordiamo che Opzione Donna permette il pensionamento a 61 anni di età se non si hanno figli (60 anni con un figlio e 59 anni con due figli) e 35 anni di contributi accettando il sistema di calcolo contributivo. Quota 103 fa accedere alla pensione a 62 anni di età e con 41 anni di contributi e dal 2024 prevede il calcolo contributivo per tutti.
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