Alla società indagata viene contestato di non aver presentato, per l’anno 2021, la dichiarazione fiscale ai fini dell’Iva
La Guardia di Finanza di Torre Annunziata, a Napoli, ha sequestrato beni dal valore di oltre 9 milioni di euro alla Galtrading di Sant’Antonio Abate e a due amministratori della società. L’ufficio inquirente, coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso, contesta alla società in questione una frode fiscale.
Ennesimo caso quindi di frode, emerso dopo frequenti controlli. A questa società, che si occupa del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, viene contestato di non aver presentato, per l’anno 2021, la dichiarazione fiscale ai fini dell’Iva per complessivi 2,7 milioni di euro.
Frode fiscale, tutti i dettagli
Oltre a non aver presentato la dichiarazione fiscale ai fini dell’Iva, alla Galtrading di Sant’Antonio Abate si contesta di avere presentato una dichiarazione infedele per le imposte dirette configurando, così, una presunta evasione dell’Ires per oltre 6,4 milioni di euro.
Uno dei due amministratori indagati, che sono padre e figlio, inoltre, secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri di Castellammare di Stabia, avrebbe anche nominato il cugino omonimo, a sua insaputa, legale rappresentante, amministratore e socio unico usando una carta d’identità contraffatta con la sua foto ma con i dati anagrafici del parente.
Successivamente avrebbe ceduto le cariche societarie a un prestanome sul quale, secondo gli investigatori, scaricare le responsabilità. Il cugino quindi non sapeva di essere alla guida di un’azienda di distribuzione di prodotti alimentari all’ingrosso.
Durante l’esecuzione del provvedimento cautelare reale, ancora in corso, sarà posto il vincolo giudiziario su immobili, quote societarie, disponibilità finanziarie e veicoli riconducibili alla società e agli indagati, il cui valore complessivo è al momento in via di quantificazione.