La nuova circolare AdE e la nuova sentenza della Cassazione fanno luce sulle tasse da non pagare: svolta incredibile.
La pressione fiscale aumenta anno dopo anno, con i cittadini che non sanno come gestire le tasse. A chiarire questo complesso quadro ci ha pensato la Corte di Cassazione che si è pronunciata sull’autorevolezza delle circolari dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate in ambito tributario.
Le normative in materia di imposte tributarie sono chiare e ben definite, ma spesso le circolari dell’AdE e dell’Inps mettono in evidenza degli specifici chiarimenti. Quest’ultimi spesso vengono usati dai contribuenti per non sostenere il pagamento di alcune tasse, portando a chiedere se l’utente sia poi sanzionabile o meno.
Su questo argomento si è spesso dibattuto ma a togliere ogni dubbio ora è arrivata una nuova sentenza della Corte di Cassazione. Entriamo nei dettagli per capire meglio come si è pronunciata la Corte sull’eventuale mancato pagamento delle tasse nato dalle circolari degli enti.
L’Inps e l’Agenzia delle Entrate offrono solitamente delle spiegazioni ai contribuenti su alcune tasse da pagare e in materia tributaria tramite delle circolari e dei messaggi. Alle volte, però, queste comunicazioni possono contenere dei contenuti che sembrano legittimare il non pagamento delle imposte, per cui molti si chiedono cosa accade a chi non paga le tasse basandosi su quelle circolari.
La Corte di Cassazione con la sentenza 3718 del 9 febbraio 2024 ha chiarito che le circolari sia dell’AdE che dell’Inps non costituiscono una fonte di diritto e non rappresentano una fonte normativa. Questi documenti interni della Pubblicazione Amministrazione non esentano dal pagamento delle tasse previste dalla legge.
In breve, l’unica fonte di diritto che deve essere considerata per il pagamento delle tasse, così come le altre questioni fiscali, è la legge. Le circolari dei vari enti non hanno alcuna autorità in merito. Questo significa che un contribuente non può non pagare le tasse solo per il contenuto di una circolare di interpretazione fiscale, perché i documenti informano sull’interpretazione ma non sono fonti di leggi che possono modificare il quadro normativo.
Nel caso in cui il contribuente in buona fede non ha pagato le tasse, la Cassazione ha sottolineato di come possa evitare il pagamento delle sanzioni e degli interessi. Resta, invece, l’obbligo del pagamento delle tasse previste per il contribuente.
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