Una donna di 34 anni e la figlia di 14 sono state denunciate dai carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli
Ancora una volta si è verificato un caso che ha dell’incredibile. Ennesima aggressione al personale sanitario, probabilmente a causa di una lunga attesa da parte delle pazienti.
Una donna di 34 anni e la figlia di 14 sono state denunciate dai carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli, intervenuti sul posto, per lesioni, violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
Aggressione e denunce: la vicenda
Le donne hanno aggredito alcuni infermieri del pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono, mentre erano in attesa di sottoporre l’altra figlia, di sei anni, a una visita medica. Due infermiere hanno riportato lesioni guaribili in una settimana mentre sono in corso approfondimenti sul ruolo nell’aggressione di altre persone. Nelle prossime ore si farà dunque chiarezza sull’episodio, l’ultimo di una lunga serie. Solo in questi giorni infatti, soltanto in Campania, gli operatori sanitari colpiti sono stati numerosi.
“Continuano a susseguirsi in Campania le aggressioni ai danni del personale sanitario. Nella serata di sabato un oss in servizio al pronto soccorso dell’Ospedale Maresca di Torre del Greco ha riportato la frattura di un dito della mano destra a seguito di un calcio sferrato da un paziente in attesa. Nella notte appena trascorsa, nella zona della Asl Napoli 2, vittima della violenza è stata un’infermiera componente di un equipaggio del 118 colpita da un pugno ad un labbro da un parente di un uomo per cui era stato richiesto l’intervento dell’equipe dell’emergenza urgenza – dichiarano in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute e Franco Patrociello, segretario provinciale di Napoli –. Evidentemente allo sdegno e alle parole di circostanza, per episodi capitati pochi giorni fa, è seguito ben poco. Così gli operatori sanitari continuano a vivere quotidianamente in trincea, esposti a dei rischi per la loro incolumità. La situazione è ormai intollerabile. Chiediamo di adottare urgentemente tutte le precauzioni utili per permettere agli operatori sanitari di lavorare nella massima sicurezza“.