Hai la mania di conservare vecchi scontrini? Ecco perché questa abitudine potrebbe salvarti da brutte sorprese

Se hai il vizio di non buttare mai gli scontrini, questa abitudine potrebbe salvarti da brutte sorprese in futuro. Ecco perché.

Se molte persone buttano gli scontrini e ricevute fiscali o fatture, altri tendono a conservarli in casa. Chi lo fa è convinto che in futuro possono servire, anche se non si tratta delle garanzie di beni che possono essere sostituiti. Conservare gli scontrini non è un vizio da collezionisti patologici, ma ci possono essere dei vantaggi futuri nell’atto di non buttare le ricevute fiscali di acquisti e altri documenti.

Quanto tempo conservare bollette e scontrini
Ecco quanto tempo devi conservare gli scontrini – Napoli.cityrumors.it

L’unione nazionale consumatori ha recentemente pubblicato una guida che spiega ai consumatori quanto tempo bisogna conservare documenti fiscali come ricevute, scontrini, multe, fatture e anche bollette. Sarebbe meglio, infatti, non buttarli via, ma nemmeno conservarli per troppo tempo. Ma a quanto ammontano questi tempi in cui possiamo tenerli conservati onde evitare brutte sorprese?

Quando buttare i documenti fiscali: non per tutti i tempi sono uguali

I documenti fiscali possono essere di diverso tipo. Abbiamo le fatture acquisto o vendita, le dichiarazioni di redditi, i già citati scontrini, ricevute fiscali, ma anche multe. A seconda del tipo di documento ci sono dei tempi entro i quali è bene conservarli e non buttarli via. In questo articolo vi spieghiamo cosa bisogna fare con i nostri documenti e quanto dobbiamo tenerli per evitare sorprese spiacevoli.

Per quanto tempo conservare le bollette
Bollette, scontrini e ricevute: ecco quanto conservarle – Napoli.cityrumors.it

Non tenere meno di 5 anni i documenti per la dichiarazione dei redditi, come 730 e modello unico. L’Agenzia delle entrate può fare verifiche entro 5 anni e spesso salgono a 7 in caso di mancata presentazione. Questi documenti vanno custoditi per almeno un lustro, così come scontrini e ricevute per l’acquisto di farmaci, affitti, Cud e Cu e spese condominiali.

Anche le spese per le rette e mense scolastiche, iscrizioni a corsi e palestre, ricevute dell’assicurazione vanno tenuti per 5 anni. Così come le multe, pagamenti Imu, Tasi. Non buttare mai prima dei due anni gli acquisti dei beni di consumo, per evitare di non perdere la garanzia. Per quanto. riguarda Irpef, Iva, Irap è necessario aspettare 10 anni.

Secondo l’Unione nazionale dei consumatori le fatture di alberghi e ristoranti devono essere tenute almeno sei mesi, per chiedere il pagamento dei conti arretrati, mentre per quanto riguarda le bolle per le spedizioni non buttarli prima dei 18 mesi.

I servizi professionali, come parcelle di avvocati e medici, devono essere tenuti per 3 anni, così come le cambiali e le ricevute del bollo auto. Per le bollette dell’energia i tempi salgono a 5 anni, ma se le forniture sono precedenti al primo marzo 2019 il tempo scende a due anni. Per l’acqua le bollette emesse dopo il 1 gennaio 2020 vanno tenute 2 anni, che salgono a 5 riguardo a quelle prima del primo gennaio 2019.

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