Sgomberi a Caivano, le rassicurazioni del prefetto non soddisfano tutti: la situazione

Di Bari si è recato nella parrocchia di don Patriciello: “Seil Comune avesse esaminato le carte in tempo non saremmo a questo”

Continuano le manifestazioni a Caivano per gli sgomberi fissati entro i primi di marzo. Tensione e preoccupazione padroneggiano quindi in provincia di Napoli, precisamente al PArco Verde, dove le case sono state occupate abusivamente da alcuni cittadini.

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Il prefetto di Napoli Michele Di Bari e don Maurizio Patriciello – Napoli Cityrumors.it (Ansa)

 

In queste ore il prefetto di Napoli, Michele di Bari ha fatto visita nella chiesa del rione, intitolata a San Paolo Apostolo, per fare il punto della situazione riguardo le occupazioni abusive. La chiesa di don Maurizio Patriciello è stata aperta a tutti e non soltanto ad delegazione delle 254 famiglie a rischio.

Di Bari: “Se protestate ci dobbiamo concentrare prima sull’ordine pubblico”

“Le proteste dei giorni scorsi non hanno motivazioni, anzi sono controproducenti perché non aiutano a trovare soluzioni. Tutti avranno risposte e spero siano positive”, ha spiegato il prefetto Michele Di Bari. “È stata fatta una manifestazione senza capo né coda, impedendo alle persone di venire in chiesa – ha sottolineato don Maurizio Patriciello – io li capisco, c’è tanta gente davvero impaurita qui ma c’è anche qualcuno che ha interesse a soffiare sul fuoco”.

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Michele Di Bari e don Maurizio Patriciello all’incontro che si è tenuto a Caivano – Napoli Cityrumors.it (Ansa)

 

Di Bari ha inoltre cercato di rassicurare tutti, ribadendo che nessuno verrà sgomberato l’8 marzo, alla scadenza dei trenta giorni dalla notifica dei decreti di sequestro degli alloggi comunali occupati, ma ha esortato anche “a non protestare, perché altrimenti dobbiamo concentrarci sull’ordine pubblico invece che sulle soluzioni da trovare”.

Le rassicurazioni del prefetto, però, non hanno soddisfatto tutti: i residenti di parco Verde avrebbero voluto un dialogo con il rappresentante del governo. Se ne fa interprete il 29enne Luigi Sirletti, all’esterno della parrocchia di San Paolo Apostolo: “Sarebbe stato meglio avere una faccia a faccia, perché le cose dette dal prefetto già le sapevamo. Siamo noi la parte che soffre e che rischia di perdere tutto, nonostante per anni abbiamo pagato ciò che c’era da pagare. Ma nessuno sembra voglia davvero ascoltarci”.

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